Categorie: Generico

Sorpresa: la spesa per la scuola è maggiore al Sud che al Nord

Il pesante divario fra la scuola del sud e quella del centro-nord non è affatto legato ad un problema di risorse finanziarie.
Lo rivela, con dati inoppugnabili, un recente studio del Censis dal titolo “La crisi sociale del Mezzogiorno”.
L’analisi dei ricercatori del Censis è impietosa: “Uno dei principali fattori di debolezza delle aree meridionali del paese e ancora oggi costituito dall’incapacità del sistema educativo meridionale di accompagnare, se non stimolare, i processi di sviluppo, attraverso la formazione di capitale umano qualificato, e di contribuire a contrastare il disagio sociale ed economico della popolazione”.
E, subito dopo, ecco i dati.
Non è questione di scarsità di fondi, anzi.
“I dati Istat relativi alla spesa pubblica per consumi finali per l’istruzione e la  formazione desunti dai Conti Economici Regionali – si legge nel rapporto – evidenziano che la relativa quota espressa in % di PIL è stata pari nel Sud Italia al 6,7% contro il 3,1% del Centro-Nord”.
Tale spesa espressa in euro procapite, sulla popolazione meridionale dai 3 ai 64 anni, risulta superiore nelle regioni meridionali rispetto al Centro-
Nord: 1.482 euro pro-capite nel Mezzogiorno rispetto ai 937 del resto d’Italia.
Insomma, non si tratta di un problema di carenza di investimenti finanziari ma semmai – sottolinea il Censis – di una loro “allocazione non sufficientemente mirata”.
Uno dei problemi maggiori riguarda l’uso dei fondi strutturali attualmente limitati alla 4 regioni più in difficoltà (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia).
“Infatti – accusano i ricercatori del Censis – la capacità di impegno e di spesa dei fondi europei è stata ed è ancora oggi inadeguata sia dal punto di vista quantitativo sia da quello qualitativo, avendo molte realtà adottato logiche “spartitorie”, con finanziamenti a pioggia, frammentarie e senza una progettualità di sistema”.
Insomma una denuncia senza appello che proviene da uno dei massimi enti di ricerca italiani e che dovrebbe far riflettere forze politiche e sindacali sia a livello nazionale che locale.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Studenti ormai tutti dislessici per avere 6, la docente si lamenta (anche per altro) e i genitori inviano l’esposto. Preside cauta: servono fatti concreti

Può un insegnante rivolgersi in modo sprezzante verso i suoi studenti che non raggiungono risultati…

28/07/2024

Chi ha rifiutato la nomina DS l’ha fatto per scelta libera e personale

Sono una docente a T.I. non corsista, non concorrente ad alcuna selezione in merito all'accesso…

28/07/2024

Geografia scuola, la grande trascurata: poche ore e docenti non specializzati. Le associazioni puntano sulle nuove Indicazioni Nazionali

La geografia è fondamentale per il futuro dei giovani, perché attraverso queste conoscenze dovranno prendere…

28/07/2024

Scelta delle 150 preferenze, si può scegliere anche lo spezzone senza il bisogno del completamento

Un docente aspirante alle supplenze per l'anno 2024/2025 ci chiede come potere compilare la domanda…

28/07/2024

150 scuole Gps, scadenza 7 agosto: prenota la consulenza LIVE con l’esperto, ecco come

150 scuole GPS, scadenza 7 agosto: non perdere tempo! Prenota ora la tua consulenza LIVE…

28/07/2024

I premi Nobel: che siano Olimpiadi di pace. Appello ai leader religiosi per chiedere il cessate il fuoco

Con l’apertura delle Olimpiadi di Parigi, 51 premi Nobel, considerato che ci sono in corso…

28/07/2024