Una quindicina di giorni prima del varo del Ddl scuola, mentre si parlava tanto di “Buona scuola” e del destino dei precari della scuola ho fatto un sogno premonitore, direi un incubo: mi sono trovato all’interno di un grande androne, forse un sala riunioni o un auditorium e davanti ai miei occhi innumerevoli bare con all’interno i corpi senza vita di tantissimi precari della scuola, purtroppo c’era anche quello di mia moglie, collaboratrice scolastica, che cercava invano di rialzare la testa. È inutile dirVi che mi sono alzato spaventato e con un sussulto. Ho realizzato ancor prima del varo del Ddl, cosa stesse per accadere. Un dramma sociale poco evidenziato, di cui questo Governo si sta rendendo responsabile.
“Stop alle supplenze over 36”? Francamente pare una sorta di rappresaglia di questo Governo contro i precari della scuola. Un sistema consolidato negli anni che ha portato migliaia di lavoratrici e lavoratori precari della scuola a fare una scelta di vita e un percorso lavorativo obbligato.
Quarantenni e cinquantenni, madri e padri di famiglia che con professionalità, spirito di abnegazione e sacrifici hanno mantenuto la scuola statale in questi anni, molti dei quali contano sull’unico sostentamento di reddito per tirare a campare, per mantenere un figlio che studia, per pagare l’affitto di casa, per crescere un figlio disabile ecc. D’accordo che bisognava mettere un freno al precariato, si poteva e si può attuare un sistema più flessibile per raggiungere lo stesso scopo in due o tre anni e blindare nel frattempo le graduatorie. Decidere dalla sera alla mattina il destino di migliaia di lavoratori e lasciarli sul lastrico con le loro famiglie non fa onore a un Governo di sinistra.
Non solo, questa riforma discrimina tra insegnanti ma soprattutto tra questi e i precari Ata, lavoratori che sono stati completamente ignorati. A tal proposito trovo contraddittorio, l’eliminazione delle classi pollaio e le aperture pomeridiane de “La Buona Scuola” (?) con il taglio del personale Ata ed in particolare dei collaboratori scolastici, avvenuto con l’approvazione della legge di stabilità prima e soprattutto con il silenzio sul loro destino in questa strana e preoccupante riforma. Purtroppo sono sempre i lavoratori più deboli e indifesi a pagare, anche e soprattutto con il Governo Renzi!.