Volge al termine la stagione invernale 2018, che ha visto diversi giorni di chiusura delle scuole causa delle abbondanti nevicate.
Tuttavia, in alcuni comuni si è disposta nel corso di questi mesi la sospensione dell’attività didattica invece che la chiusura dell’istituto, generando malcontento per tutto il personale ATA, che in questi casi è tenuto a presentarsi a scuola, nonostante alunni e insegnanti siano rimasti a casa.
Infatti, la sospensione delle attività didattiche è paragonabile alla sospensione delle attività nel periodo delle vacanze di Natale o Pasqua. In questo modo la scuola rimane aperta e vengono svolti tutti servizi tranne le lezioni e appunto, solo il personale ATA deve recarsi a scuola. Nel caso il personale ATA sia impossibilitato a raggiungere la scuola dovrà “giustificare” l’assenza ricorrendo ai permessi previsti dal CCNL, quindi permessi retribuiti o ferie.
La sospensione delle attività didattiche, come la chiusura della scuola, resta comunque una decisione riservata dagli Enti locali, quindi Sindaco, che segue le indicazioni della protezione civile, o il Prefetto.
Gli ATA però non ci stanno: “ma se è difficile andare a scuola per alunni e docenti, lo è anche per noi“. E’ la protesta di molti lettori che lavorano come personale ATA, che in molte occasioni, subiscono le scelte degli enti locali generando un paradosso: nel caso di maltempo o nevicate abbondanti, perché si valuta solo la sospensione delle attività e non la chiusura? Il personale, davanti a questi episodi straordinari, dovrebbe essere trattato in modo coerente ed equo. E’ vero che l’attività del personale ATA è slegata da quella degli alunni, ma se è pericoloso o complicato arrivare a scuola per i docenti, lo è altrettanto per bidelli e assistenti amministrativi.
Certamente nella maggioranza dei casi si è adottata la chiusura della scuola, ma la sospensione delle attività didattiche, nonostante il maltempo, è stata una soluzione tutt’altro che isolata.
Per quanto riguarda invece la chiusura delle scuole in caso di maltempo, allerta meteo per pioggia e neve, ricordiamo che trattandosi una tutela della pubblica incolumità e del patrimonio che trascende il pubblico interesse allo svolgimento del servizio scolastico, il personale scolastico impossibilitato a prestare servizio, non è soggetto ad alcun recupero, rientrando perfettamente nella casistica contemplata dal codice civile.
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