Ieri al termine dell’incontro tra il Governo e le parti sociali per fare il punto della situazione sull’opportunità di prendere provvedimenti drastici per mettere un argine alla crescita esponenziale del contagio da coronavirus, l’intervista fatta al leader della Cgil Maurizio Landini, è stata, per parere dello stesso Landini e della Flc Cgil, fortemente strumentalizzata.
Il Segretario Generale Nazionale della CGIL ai giornalisti che gli chiedevano un resoconto di quanto il Governo avesse comunicato alle parti sociali ha risposto in questo modo:” C’è stato comunicato a fine dell’incontro non la chiusura della scuola ma la sospensione delle attività didattiche, hanno detto che gli insegnanti e gli amministrativi debbono andare a scuola e non devono restare a casa perché sono le attività didattiche che vengono sospese… noi abbiamo preso atto di questo provvedimento e quindi anche del fatto che nel rapporto con la commissione tecnica e scientifica hanno valutato questa situazione…”
Abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare Maurizio Landini, appare chiaro dalle sue parole che non abbia espresso una sua posizione o un suo pensiero, ma abbia solamente riportato, per informare gli organi di stampa, le comunicazioni rilasciate dal Governo alle parti sociali. Le parole di Landini sono solamente il racconto dell’informativa ricevuta dal Governo sul provvedimento del DPCM del 4 marzo 2020 e non sono la sua posizione sindacale rispetto alle decisioni governative. Si tratta infatti, lo dice lo stesso Maurizio Landini, di una presa d’atto delle parti sociali, anche in merito al fatto che il Governo abbia deciso di sospendere le attività didattiche e non di chiudere le scuole.
Anche sul fatto che i docenti e gli amministrativi debbano andare a scuola, non è un pensiero di Landini, ma il riferire un concetto espresso dal Governo alle parti sociali.
L’art.74 del d.lgs. 297/94 spiega bene che “le attività didattiche”, comprensive anche degli scrutini e degli esami, e quelle di aggiornamento, si svolgono nel periodo compreso tra il 1° settembre ed il 30 giugno con eventuale conclusione nel mese di luglio degli esami di maturità. In tale periodo di attività didattiche i docenti svolgono la loro funzione definita dall’art.395 del Testo Unico. In buona sostanza svolgono, ai sensi dell’art. 28 e art.29 del CCNL scuola, le attività di insegnamento e le attività funzionali all’insegnamento comprese le attività delle riunioni collegiali. Quindi con il termine sospensione delle attività didattiche del DPCM 4 marzo 2020, le attività didattiche dovrebbero comprendere, anche per ragioni di rispetto delle norme anti contagio coronavirus, i Collegi docenti, i Consigli di classe, i rapporti Scuola-Famiglia e anche gli scrutini, oltre allo svolgimento di attività individuali del docente.
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