Personale

Sospensione attività didattiche, quali impegni per i docenti

E’ arrivato in redazione un quesito da parte di un docente torinese di scuola secondaria di primo grado che chiede chiarimenti in merito agli impegni che spettano agli insegnanti nei periodi di interruzione delle attività didattiche.

Il docente nello specifico riporta che in base a quanto sostenuto dal preside della scuola in cui insegna, escludendo il mese di ferie, i docenti sono sempre obbligati a svolgere l’orario obbligatorio e non possono rifiutare gli incarichi assegnati dal dirigente scolastico.

Vediamo come stanno le cose

Il CCNL prevede in effetti che, escludendo il mese di ferie, i docenti sono a disposizione della scuola per svolgere i compiti stabiliti.
Tali compiti sono distinti in tre tipi di attività:

– Attività obbligatorie di insegnamento, che si trovano all’art. 28;

– Attività obbligatorie funzionali all’insegnamento, dell’art. 29;

– Attività aggiuntive facoltative, all’art. 30 del CCNL.

E’ bene sottolineare come le tre tipologie non possano essere confuse fra loro.

Le attività di insegnamento, che siano 25, o 22+2 o 18 ore, si svolgono esclusivamente in presenza degli alunni, pertanto, nei periodi di interruzione delle attività didattiche i docenti possono essere impegnati solo per alcuni dati motivi.

Le attività collegiali

Le attività collegiali rientrano fra gli impegni obbligatori nonostante l’interruzione delle attività didattiche, e come definisce l’articolo 29, consistono prima di tutto consigli di classe, che prevedono un impegno complessivo annuo non superiore, di norma, alle 40 ore;

Poi ci cono gli scrutini ed esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione, che sono comprese quindi nelle attività collegiali.

Infine, il CCNL prevede le riunioni del Collegio dei docenti, le attività di programmazione, verifica e informazione alle famiglie, per un totale di 40 ore annue.

In caso di ore eccedenti, queste dovranno essere retribuite con il fondo di istituto (art. 88, c. 2, lettera “d”).

 

Le attività aggiuntive

Infine, in caso interruzione delle attività didattiche, i docenti sono a disposizione della scuola per le attività aggiuntive.
Si tratta di quelle attività da svolgere su base volontaria, previste nel PTOF o deliberate dal Collegio dei docenti, che danno diritto al compenso orario o forfettario o in attività di aggiornamento, anche queste da svolgere su base volontaria, trattandosi di un diritto del dipendente.

Fabrizio De Angelis

Articoli recenti

Assegnazioni provvisorie 2024, la presentazione delle domande probabilmente dal 10 al 24 luglio. Non tutti la presenteranno OnLine.

Le date di inizio e scadenza della presentazione della domanda delle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie…

03/07/2024

Il voto non lo dà più il docente ma è condiviso con l’alunno, perché molti insegnanti contestano il metodo finlandese?

Il giudizio degli studenti? È un errore realizzarlo con la media aritmetica, ma va prodotto…

03/07/2024

Fiori per la maturità e famiglia al seguito, c’è chi dice no, ma i tempi sono cambiati

Fiori sì, fiori no: è il dilemma di questi giorni; in tanti si chiedono se…

03/07/2024

FAQ assegnazioni provvisorie e utilizzazioni anno scolastico 2024/2025

Fermo restante che permane il vincolo triennale per i docenti neoassunti, con l’accordo sottoscritto il…

03/07/2024

Maturità con i genitori, c’è chi accompagna i figli al concorso docenti. Una prof: “Spumante anche all’orale di terza media”

Si parla ancora della questione dei genitori che accompagnano i figli fuori all'orale di maturità,…

03/07/2024

Assegnazioni provvisorie 2024, le lavoratrici madri hanno precedenza senza obbligo di ricongiungimento al figlio di età minore di sei anni

Una docente lavoratrice madre, residente con il figlio minore di 6 anni nella provincia di…

03/07/2024