Lo scorso 26 novembre presso un Istituto comprensivo di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, una ragazzina di dodici anni è stata sospesa per un giorno dalle lezioni per aver abbracciato una compagna di classe. Un episodio che farebbe seguito ad altri relativi alla mancata osservanza di tenere la mascherina e del rispetto del distanziamento.
A rendere pubblico il fatto, accaduto a fine novembre, è stata la mamma che non ha ritenuto giusta non solo la sospensione ma tutta una serie di regole imposte dalla scuola e per questo si sarebbe affidata a un avvocato per impugnare il provvedimento.
Con ogni probabilità, come si capisce dall’articolo, e come la stessa madre per certi versi riferisce (“mia figlia è una ribelle come me: sa la verità e la dice”), la scolara sembra insofferente verso le regole imposte, più che dalla scuola, dai vari Dpdcm, e questo sicuramente avrà cozzato con la disciplina che la scuola richiede e infatti la dirigente, ricordando che gli episodi sono stati vari, ha detto: «Non avrei mai voluto arrivare a questo provvedimento; è una cosa spiacevole. Ma io penso solo alla tutela degli alunni e quindi della stessa ragazzina. Noi continuiamo ad aspettarla a scuola: la decisione della mamma di non portarla più in classe non va bene».
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