Categorie: Reclutamento

Sostegno, al Nord cattedre libere e supplenti senza specializzazione

Docenti di sostegno in Italia? Sembra essere ormai una rarità, specie al Nord, dove sono migliaia i posti vacanti.

Nonostante il concorso del 2016 per i posti di sostegno, si legge su Repubblica.it, abbia messo a disposizione 6.101 cattedre in tutti e quattro gli ordini di scuola, i docenti che sono riusciti a concludere positivamente tutte le prove, sono finora solo 3.681.

Se togliamo i vincitori di concorso della scuola dell’infanzia, che ancora in 5 regioni (Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Molise) non hanno la graduatoria di merito, restano quindi 5.797 cattedre da assegnare ai vincitori del concorso di scuola primaria, media e superiore. Ma con appena 3.433 vincitori di concorso. Per un totale di oltre 2mila e 300 cattedre vacanti rimanenti, cioè 4 su 10.

Il quadro viene peggiorato dal momento che le immissioni in ruolo spettano al 50% ai vincitori di concorso e al restante 50% ai precari delle Gae, che però dopo le assunzioni della legge 107 conta ancora pochi iscritti.

Praticamente un disastro, specie come accennato in precedenza, per le regioni del Nord, dove, alla luce anche del prospetto delle nuove assunzioni, sul sostegno, dovrebbero essere assunti ben 8.967: tre quarti dell’intero contingente nazionale che supera di poco le 12mila unità, scrive ancora Repubblica.it.

Ma il contingente molto probabilmente non sarà coperto, in quanto i vincitori di concorso sono appena 1.483 e, secondo le analisi dell’Osservatorio diritti scuola, i precari specializzati su sostegno ancora in Gae sono 284. Così, dei 7.200 degli 8.967 presenti al Nord (otto su dieci) non potranno essere attribuiti ad altrettanti aspiranti al ruolo. Posti, che allargheranno la platea di cattedre disponibili per i supplenti.

Ma, come se non bastasse, molte di queste cattedre scoperte di sostegno, saranno affidate ai supplenti senza titolo di specializzazione, ovvero docenti di posto comune che si “accontenteranno” del posto di sostegno, considerata l’assenza di supplenti specializzati.

Un bel pasticcio che specie al Nord rischia di diventare una vera e propria emergenza.

 

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Fabrizio De Angelis

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