Ripristinare la deroga per l’assegnazione delle ore rispetto al numero programmato qualora subentrino certificazioni di handicap gravi anche dopo l’approvazione dell’organico di diritto: è l’obiettivo su cui stanno lavorando i sindacati, le associazioni dei docenti, soprattutto di sostegno, e le famiglie degli alunni disabili in vista del prossimo anno e su cui sembra aprirsi uno spiraglio dopo che nell’iter dell’esame della Finanziaria 2009 è stato indicato il blocco delle deroghe per l’allargamento delle ore di sostegno anche in presenza di casi gravi certificati.
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Sostegno, al Senato si apre uno spiraglio per l’estensione delle ore nei casi gravi
A fine novembre sindacati e associazioni hanno incassato un punto a favore riaprendo il discorso attraverso l’audizione dell’Anief in Commissione Cultura del Senato: la quale ha infatti approvato un ‘rapporto favorevole’ alla legge finanziaria. “Si auspica – si legge nel rapporto della VII Commissione relativo alla tabella 7 dei documenti di bilancio – una riflessione sull’opportunità di reintrodurre le deroghe al numero complessivo dei posti degli insegnanti di sostegno previsto dell’articolo 2, commi 413 e 414, della legge finanziaria 2008, in presenza di effettive esigenze rigorosamente accertate dalle autorità sanitarie competenti”.
L’indicazione è sembrato un ‘preludio’ alla presentazione di un emendamento che potrebbe essere presentato nel prossimo decreto legge riguardante la Scuola.
Le premesse che ciò avvenga ci sono tutte: nel verbale di fine incontro Governo-sindacati a palazzo Chigi dell’11 dicembre si legge infatti che “sarà tutelato il rapporto di un docente ogni due alunni disabili”. E’ un’affermazione che non dice nulla sul ripristino delle deroghe, ma l’intendimento del Governo di occuparsi delle problematiche dei disabili sembra evidente. Un esito da cui dipende anche il futuro di una parte degli almeno 40.000 docenti che annualmente prendono una cattedra di sostegno.
Se invece l’ipotesi di sbloccare le deroghe non andasse in porto per migliaia di famiglie interessate non ci sarebbe altra scelta: rivolgersi ad un avvocato. Un passaggio obbligato che nove volte su dieci obbliga comunque gli Usp, attraverso la sentenza di un tribunale, a decretare l’insegnante di sostegno in corso d’opera, come avvenuto recentemente al Tar di Catania.
“Noi speriamo ancora che l’emendamento venga presentato e approvato in extremis – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief, l’Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione – e comunque vada dobbiamo rendere merito alla nostra campagna di mobilitazione iniziata fin dall’estate scorsa che si è tradotta in un ricorso al Tar Lazio per la remissione alla Suprema Corte delle norme da emendare e che è continuata con la raccolta di schede di ore richieste precedentemente assegnate e poi dimezzate: il tutto – conclude il leader Anief – con la mobilitazione di diversi comitati precari, di sostegno e delle famiglie”.Nel frattempo, l’on. Paolo Russo (Pdl), ha annunciato che sta presentando un ordine del giorno alla Camera in sede di discussione della Finanziaria per impegnare l’altro ramo del Parlamento.