Home Politica scolastica Sostegno, anche quest’anno niente stabilizzazioni e niente continuità didattica

Sostegno, anche quest’anno niente stabilizzazioni e niente continuità didattica

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Come già scritto in precedenza, gli oltre 40 mila posti in deroga sul sostegno che vengono assegnati ogni anno, resteranno tali anche il prossimo anno scolastico, lasciando precari moltissimi insegnanti specializzati e e soprattutto gli alunni disabili con la consueta latitanza della continuità didattica.

Stiamo parlando dell’esito arrivato dopo l’incontro Miur-sindacati del 27 marzo scorso, in cui durante l’informativa a Viale Trastevere, è emerso che i circa 150 milioni di euro della legge di bilancio 2018, saranno investiti in circa 3500 posti di cattedra comune, altri 800 dell’attuale organico potenziato saranno riservati all’Infanzia (dovevano essere 1000) e infine 1.162 posti destinati per la riforma degli Istituti Professionali.

 

Niente organico di diritto per il sostegno

Pertanto, anche questo agosto si assisterà al solito balletto di assegnazioni in deroga, lasciando precari moltissimi insegnanti che posseggono il titolo di specializzazione sul sostegno ma che non riescono ad essere stabilizzati. Posti che saranno occupati anche da docenti senza titolo che riescono ad ottenere il rientro solo sul sostegno.

TFA e vincitori di concorso 2016

La battaglia del sostegno è una di quelle che al momento sembrano perse in partenza, perchè non vi è coerenza nelle decisioni. Lo fa notare il MiSoS, l’associazione specializzati sul sostegno, che spiega: La scelta di non trasformare in organico di diritto i posti di sostegno è inaccettabile. Da un lato il governo ha previsto l’attivazione del terzo ciclo di specializzazione sostegno con 9.649 insegnanti specializzandi e dall’altro si aggiungono i tanti specializzati precari di seconda fascia e GAE di ogni ordine e grado. Ci chiediamo a cosa serva formare docenti specializzati dopo un lungo percorso formativo e di sacrifici, se poi non si realizza la loro stabilizzazione in tempi brevi e soprattutto non si garantisce il diritto e la continuità didattica col docente specializzato ai nostri alunni con disabilità”. Domanda più che lecita.

Inoltre, non bisogna scordare che tra gli specializzati sul sostegno precari abbiamo tanti docenti vincitori e idonei del concorso 2016 non ancora assunti, provenienti soprattutto dalle regioni del centro-sud dove i posti banditi da concorso sono stati irrisori rispetto al fabbisogno regionale.

Quale continuità didattica?

È questa la continuità didattica a cui ambisce il governo e il Miur? È questa la centralità degli alunni con disabilità nel percorso di formazione didattico educativo?, si chiede il presidente MiSoS Ernesto Ciraci. Se queste sono le premesse ci ritroveremo il prossimo anno scolastico con l’ennesima emergenza sul sostegno,la discontinuità didattica, il valzer degli insegnanti da una scuola all’altra e le dannose conseguenze di questo quadro, per i nostri alunni con disabilità.”

Lo stesso Ciraci afferma che “occorre cambiare passo sul sostegno e operare scelte di responsabilità, perciò ci rivolgiamo al Miur, al prossimo Governo e agli stessi sindacati per una maggiore sensibilizzazione su tale problematica”.

Inoltre, aggiungiamo, non bisogna sorprendersi se poi molti vincitori di concorso specializzati accetteranno il ruolo su posto comune: se il precariato di sostegno viene puntualmente dimenticato per le stabilizzazioni, cosa dovrebbero fare gli specializzati precari? Aspettare che qualcuno si ricordi di loro? E quanto tempo dovrà passare per arrivare a questo punto?