L’intervista rilasciata dal Ministro Bussetti al Corriere della Sera, oltre sancire il benestare di Bussetti alla regionalizzazione dei docenti, offre un’anticipazione interessante in merito ai corsi di sostegno.
Infatti, il Ministro, parlando dei fondi destinati alla scuola sulla prossima legge di bilancio, anticipa che nei prossimi 3 anni saranno attivati 3 cicli di corsi per la specializzazione sul sostegno: “Avvieremo anche tre cicli di formazione specialistica per 40 mila posti di insegnante di sostegno, 14 mila per il 2019 e gli altri in tre anni: cerchiamo di porre fine ai problemi per i ragazzi disabili”.
La decisione del ministero dell’Istruzione di specializzare nuovi docenti di sostegno, comunque, non sorprende: ad oggi, infatti, risultano più di 250 mila gli alunni disabili iscritti che necessitano di un docente a supporto, mentre gli insegnanti di sostegno sono diventati quasi 150mila.
Il Ministero dell’Istruzione, ad agosto, aveva autorizzato 57.322 posti da stabilizzare, di cui 13.329 per il sostegno. Appena 3.382 posti sono stati coperti con personale di ruolo. Ciò significa che 10.011 cattedre sono rimaste libere per le supplenze.
Le “assunzioni non effettuate” sono circa l’87% per mancanza di aspiranti in possesso del titolo, riferisce la Flc Cgil. Tra infanzia, primaria e scuola secondaria di 1° e 2° grado abbiamo una elevatissima percentuale di posti coperti da “non specializzati” pari a circa il 75%.
Certamente ancora non possiamo conoscere quale sarà il reale disegno dei corsi di specializzazione. L’unica notizia che sappiamo al momento è che il Miur ha inviato una nota agli atenei lo scorso mese, con cui si chiede la massima capacità formativa e che i corsi dovranno essere espletati entro l’anno scolastico 201872019.
Ad ogni modo, sarebbe necessario su questo punto riflettere attentamente e stabilire ed attivare i corsi di sostegno in base al reale fabbisogno del territorio, cercando quindi di evitare gli errori del passato.
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