Cresce il numero di docenti già abilitati all’insegnamento che a breve potranno partecipare al corso di specializzazione per il sostegno: a farlo sapere è stato ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che nel corso della cerimonia per la Giornata Nazionale del Cieco, svolta a Milano il 15 dicembre, ha tenuto a dire che “per la prima volta nella storia della Repubblica noi nei prossimi tre anni attiveremo corsi per il reclutamento futuro di 40 mila insegnanti specializzati sul sostegno nelle nostre scuole” di cui “16 mila dal prossimo anno“.
Esattamente due mesi fa, sempre il ministro dell’Istruzione disse che l’anno prossimo i posti destinati alla specializzazione per insegnare agli alunni disabili si era fermato 12 mila.
Gli altri 24 mila posti, quindi, verranno assegnati nel biennio successivo, tra il 2020 e il 2021. In effetti, la presenza di altri docenti specializzati nell’insegnamento per alunni con disabilità appare opportuna: ad oggi, sono state circa 50 mila le cattedre assegnate in deroga quest’anno, la maggior parte delle quali a docenti privi di specializzazione.
La speranza è che il bando dei corsi di sostegno possa essere pubblicato nei primi mesi dell’anno scolastico, al fine di assicurare agli alunni con limiti di apprendimento dei docenti formati in modo specifico.
E’ probabile che, come accaduto in passato, l’accesso ai corsi avvenga previa selezione diretta degli insegnanti che ne faranno richiesta.
Anche il titolare del Miur ha ammesso che “uno dei primi problemi che la scuola ha – ha ricordato il ministro – è quello dell’assenza degli insegnanti specializzati, un tema che si propone sistematicamente ogni anno scolastico”.
Durante i corsi di formazione per gli insegnanti di sostegno ci sarà spazio anche per la lingua dei segni, specifica per comunicare con gli alunni sordi, ha sottolineato Bussetti.
Durante l’incontro di metà dicembre, riferisce l’agenzia Ansa, l’Istituto dei Ciechi e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti hanno consegnato a Bussetti la Medaglia d’Oro di riconoscenza per “aver dato un impulso decisivo alla trasformazione dell’Istituto dei Ciechi di Milano nella nuova veste di Fondazione, allo scopo di poter sempre meglio rispondere alle esigenze di chi pur non vedendo vuole progredire uomo tra gli uomini”.
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