Il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, torna sull’ultimo Consiglio dei ministri, tenuto venerdì scorso, durante il quale sono state “approvate delle norme fortemente inclusive, per un modello di scuola che mette al centro lo studente”: il riferimento al titolare del Mim è ai “provvedimenti che vanno nella direzione di valorizzare lo studente e includere”, in particolare gli alunni con disabilità e stranieri, ha detto il Ministro collegato col festival dell’Economia di Trento.
“Noi – ha continuato Valditara – abbiamo il dovere di assicurare agli studenti servizi di qualità e specializzati”; quindi ha specificato che “85mila docenti di sostegno sono privi di specializzazione” e quindi va data loro l’opportunità di conseguire il titolo in didattica speciale coinvolgendo l’Indire.
“Il mondo universitario – ha specificato – non riesce a dare specializzazione a masse così significative di docenti. L’idea è quella di coinvolgere Indire con un ruolo sussidiario, per dare specializzazione a tutti i i docenti di sostegno a cui manca”.
“Poi abbiamo permesso alla famiglia – ha detto sempre il Ministro – di continuare il rapporto con docenti di sostegno per garantire la continuità didattica”: una decisione che non piace, però, ai sindacati perché la vedono dominante rispetto alle graduatorie dei concorsi e dei supplenti.
Riguarda all’aumento dei casi di violenza e di danneggiamenti nelle scuole, Valditara ha spiegato che “bisogna riportare nelle scuole la cultura del rispetto verso l’altro. Ridare autorevolezza ai docenti, perché svolge una funzione fondamentale per i nostri giovani”.
Sulla ‘stretta’ al “voto in condotta” ha quindi detto che “serve per ridare autorevolezza al docente e responsabilizzare il giovane. Ci vuole più scuola e attività di cittadinanza solidale quando c’è un comportamento particolarmente grave. Lo studente deve capire che non è solo con il proprio ego, ma è immerso nella una società”, ha concluso il Ministro.
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