Home Attualità Sostegno, ecco il primo ciclo di formazione per esperti in LIS

Sostegno, ecco il primo ciclo di formazione per esperti in LIS

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Arriva il primo ciclo di formazione per docenti di sostegno esperti in Lingua dei segni italiana (Lis). Si tratta della sottoscrizione di uno specifico Protocollo d’intesa firmato dai Ministri Lorenzo Fontana (Famiglia e Disabilità) e Marco Bussetti (Istruzione, Università e Ricerca) alla presenza del Ministro dell’Interno Salvini.

Grazie all’accordo, ci sarà pertanto la possibilità di formare docenti esperti e qualificati nella Lis e favorire la completa inclusione scolastica dei bambini sordi segnanti o comunque caratterizzati da deficit uditivi significativi.

A chi sono rivolti i percorsi?

Il Ministero specifica che i percorsi formativi saranno rivolti principalmente ai docenti di sostegno per sostenere l’apprendimento di base e avanzato della Lis.
Tali corsi si svolgeranno su tutto il territorio nazionale e la formazione sarà avviata tramite le scuole polo e previa pubblicazione di un avviso pubblico a cui potranno partecipare i docenti interessati.

I percorsi hanno come obiettivo quello di far acquisire agli insegnanti una preparazione pedagogica specifica nell’ambito della sordità, nonché una padronanza lessicale per comunicare con un grado di spontaneità sufficiente a interagire con l’alunno sordo segnante. Un comitato paritetico, composto da tre qualificati rappresentanti di ognuno dei Ministeri sottoscrittori, curerà l’attuazione delle iniziative previste dal Protocollo.

Salvini: “Siamo l’ultimo paese che non riconosce i Lis”

“Siamo l’ultimo Paese che non riconosce la Lis – ha spiegato il Ministro Salvini -. In sei mesi abbiamo colmato il vuoto di anni. Grazie ai Ministri Fontana e Bussetti. Mi auguro che dall’anno prossimo migliaia di bambini non udenti segnanti potranno avere tutte le potenzialità e possibilità degli altri bambini. Ora chiederò al presidente Rai di rendere fruibile l’emittente pubblica anche ai non udenti”.

Bussetti: “Non si tratta di un intervento isolato”

Il commento di Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione, è decisamente positivo: “Oggi diamo un’altra prova di attenzione nei confronti dei nostri ragazzi e delle loro necessità. Era un impegno preso che stiamo mantenendo.

“La Lingua dei segni italiana – prosegue il numero uno di Viale Trastevere – costituisce uno strumento importante di inclusione, di pari opportunità, di accesso alla comunicazione e piena partecipazione alla vita collettiva e, in questo caso, scolastica per i nostri studenti con deficit uditivo. I corsi di formazione che struttureremo daranno finalmente loro una risposta attesa da tempo. Per questa iniziativa saranno utilizzati fondi del Programma Operativo Nazionale (Pon) per la scuola 2014-2020. Abbiamo subito a disposizione 6 milioni di euro. Partiamo con questi percorsi, ma voglio anticipare che lavoreremo affinché, già a partire dai prossimi corsi di specializzazione per diventare insegnanti di sostegno, nei programmi sia presente la Lis.

Bussetti tiene a precisare che non si tratta di “un intervento isolato, ma ci stiamo già proiettando nell’ottica di proseguire questa azione anche in futuro, in modo strutturale”.

Fontana: “A breve i bandi”

Anche il Ministro Fontana esprime la propria soddisfazione: “In coerenza con un impegno assunto già in campagna elettorale e dopo un percorso di condivisione, d’intesa con il Miur portiamo a compimento il primo percorso di formazione per docenti con competenze specifiche in materia di Lis – ha spiegato il Ministro Fontana -. Nello spazio di poche settimane saranno pubblicati i bandi per consentire ai docenti di partecipare alla formazione”.

“La padronanza della lingua Lis – conclude Fontana – rappresenta inoltre una qualificazione per il personale docente che opera nel nostro sistema scolastico. Tengo a sottolineare che questa iniziativa si colloca in una strategia più ampia che, d’intesa col Miur, vuole dare sempre maggiore effettività alla normativa per l’inclusione scolastica e anche universitaria degli studenti con disabilità. Il nostro Ministero partecipa infatti anche a un tavolo tecnico presso il Miur per redigere un codice della legislazione scolastica e universitaria”.