Personale

Sostegno, gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione potrebbero diventare dipendenti del MI

Lo riferisce la FIRSTFederazione Italiana Rete Sostegno e Tutela dei diritti delle persone con disabilità: la proposta di Legge n. 2887 che prevede l’internalizzazione degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione all’interno dell’organico del Ministero dell’Istruzione, ha compiuto un passo avanti, venendo assegnata alle Commissioni Lavoro e Istruzione.

Alla Commissione Lavoro – informa il comunicato FIRST – è stata nominata relatrice l’onorevole Bucalo, prima firmataria della proposta di Legge depositata il 9 Febbraio 2021; alla Commissione Istruzione è stata nominata relatrice l’onorevole Aprea. 

Una proposta che nasce dal lavoro congiunto di due Federazioni: FIRST e FAND, con l’obiettivo di stabilizzare e rendere sistemica nelle classi una figura estremamente importante per il processo di inclusione scolastica degli alunni con disabilità. 

Insomma, un traguardo che andrebbe ad accrescere la qualità della didattica dell’inclusione e nel contempo a risolvere la condizione di precarietà degli assistenti stessi.

Il percorso di legge

Ma la strada è ancora lunga, la partita tutta da giocare. Ricordiamo infatti che per divenire legge un progetto deve essere approvato nell’identico testo da Camera e Senato.

Quale procedura dunque?

Una volta che il progetto di legge è assegnato alla Commissione parlamentare competente per materia, questa svolge un’istruttoria, prepara un testo da sottoporre all’Assemblea e presenta una relazione. Durante l’esame, la Commissione acquisisce i pareri di altre Commissioni, che si riuniscono in sede consultiva per formulare osservazioni e avanzare suggerimenti sulle parti del progetto di loro competenza.

In Commissione possono anche essere presentate proposte di modifica (gli emendamenti) su cui la Commissione stessa delibererà.

Al termine del proprio lavoro, la Commissione presenta il testo all’Assemblea. Quindi, dall’Assemblea il documento legislativo andrà all’altro ramo del Parlamento per lo stesso iter.

In questo lungo passaggio e nel rimbalzo della proposta tra la Camera e il Senato, può dunque ancora accadere di tutto.

Carla Virzì

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