Per quanto riguarda il PEI, il piano didattico individualizzato rivolto agli studenti con disabilità, le scuole devono adeguarsi agli obblighi introdotti dal Decreto legislativo n. 66/2017, modificato dal D.Lgs n. 96/2019.
Tale documento, preziosissimo per alunni, famiglie e scuole, dovrà essere redatto adesso su base ICF, secondo i criteri del modello bio-psico-sociale della Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute (ICF) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Prima di tutto ricordiamo che il PEI è redatto, ai sensi del comma 5 art. 12 L. n. 104 del 1992, congiuntamente dagli operatori
sanitari individuati dalla ASL e dal personale insegnante curricolare e di sostegno della scuola e, ove presente, con la partecipazione dell’insegnante operatore psico-pedagogico, in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale dell’alunno.
Il PEI tiene presenti i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione
tra attività scolastiche ed extrascolastiche, di cui alla lettera a) comma 1 dell’art. 13 della legge n. 104 del 1992.
In base al nuovo corso indicato dal decreto legislativo 7 agosto 2019, n. 96 (Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità), il piano educativo individualizzato dovrà seguire alcuni parametri differenti rispetto al passato. E’ cambiato, infatti, l’approccio: come spiega Ernesto Ciraci, docente formatore esperto in inclusione scolastica e presidente dell’associazione insegnanti di sostegno specializzati MiSoS, si tratta dell’approccio bio-psico sociale dell’ICF, che indaga gli aspetti funzionali dell’alunno con disabilità, fornendoci le modalità per descrivere l’impatto dei fattori ambientali/contestuali (contesto scuola) in termini di facilitatori o di barriere, rispetto alle attività ed alla partecipazione dell’alunno che ad una determinata “condizione di salute”.
L’uso dell’ICF-CY in ambito educativo, pertanto, si sofferma proprio sul contesto in cui si muove lo studente disabile a scuola.
Infatti, “l’ICF nell’ambito scolastico ci permette di andare incontro in modo più preciso e coerente ai bisogni degli alunni valorizzando soprattutto le capacità, abilità, che caratterizzano ciascun alunno, insiste il presidente MiSos, che però esorta: “Occorre però che vengano pubblicati al più presto i decreti attuativi relativi al decreto 96/19 e che ci sia un’estesa formazione sull’utilizzo dell’ICF dall’ASL alla scuola”, conclude Ernesto Ciraci.
Nonostante ci siano delle istruzioni di massima, al momento mancano infatti le indicazioni operative, delle linee guida uniche. Un modello di PEI su base ICF fornito direttamente dal Ministero dell’Istruzione.
Per questo motivo, segnaliamo un modello molto interessante di PEI su base ICF elaborato dal Comune di Venezia, che può essere utile in attesa delle indicazioni operative del Miur.
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