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Sostegno INDIRE, il Ministero: “Non ancora stabiliti modi e tempi dei corsi di specializzazione da 30 CFU”

Riceviamo e pubblichiamo da Claudia Saputo e Federica Voci della pagina IG ilprofspecializzato.

Oggi 6 novembre 2024, Manuela Pascarella, del Centro nazionale FLC CGIL, ed Alessio Golia, coordinatore nazionale del Comitato Docenti di Sostegno, hanno incontrato il ministro Valditara, al Ministero dell’istruzione e del Merito, per discutere della stabilizzazione dei docenti specializzati in Italia per le attività di sostegno.

L’appuntamento ha visto la presenza della sindacalista della FLC CGIL, da sempre a supporto dei docenti specializzati precari, qui rappresentati da Alessio Golia.

L’incontro odierno è il risultato della mobilitazione su scala nazionale di numerosi comitati di docenti specializzati e specializzandi per le attività di sostegno supportati dalla FLC CGIL, iniziata a marzo: ben cinque iniziative al Ministero sono state organizzate tra presidi e flashmob. Questa mobilitazione ha registrato una prima vittoria: la proroga delle assunzioni da graduatorie di Prima Fascia su posti residuali da concorso, fino al 2025.

Nel corso di questi mesi più di una volta siamo stati ricevuti da una delegazione del Ministro senza poter mai parlare direttamente con il Ministro: oggi è stato possibile aprire un tavolo tecnico alla presenza del rappresentante del dicastero dell’Istruzione e del Merito, anche grazie all’ultimo presidio del 4 settembre che ha registrato una importante adesione e una notevole risonanza mediatica.

Quest’oggi sono state affrontate questioni fondamentali per il futuro della scuola italiana, con particolare attenzione alle condizioni lavorative dei docenti specializzati per le attività di sostegno, in università italiane.

Manuela Pascarella ed Alessio Golia  hanno posto l’accento sulle problematiche legate al precariato che affligge più di 200.000 insegnanti italiani e sulle esigenze di stabilizzazione di coloro che si occupano di studenti con bisogni educativi speciali al fine di assicurare la continuità didattica. Il tutto facendo riferimento alla piattaforma “Zero precarietà “ presentata in primavera dalla FLC CGIL.

Nell’incontro si è parlato di formazione calmierata (secondo ISEE), proposta che è stata accolta favorevolemente. Il progetto di poter slittare da ADSS verso ADMM previa formazione ha invece suscitato perplessità da parte della compagine ministeriale, al contempo questi ultimi si sono dimostrati consci della necessità di continuare ad assumere da Prima Fascia GPS e sensibili alla situazione degil specializzati della Secondaria di Secondo Grado. La saturazione delle graduatorie  da Nord a Sud, in questo ordine di scuola, è una realtà che non possono più ignorare. Partendo da questa constatazione si è poi affrontato il tema dei corsi INDIRE che se partissero non farebbero altro che aumentare il numero dei precari disoccupati della scuola italiana. A tal proposito, interrogati dalla rappresentante sindacale, la delegazione ministeriale ha definito non ancora stabiliti modi e tempi dei corsi di specializzazione da 30 CFU. Lo stravolgimento delle GPS causato dalle disparità scaturite dell’Ordinanza 88 (vedi i percorsi abilitanti partiti e conclusi celermente, non proposti a tutti i docenti e avviati senza adeguata informazione) è stato al centro di un’altra fase del confronto: si è chiesto al Ministro attenzione e una repentina soluzione che ristabilisca equità nell’attribuzione delle supplenze.

Anche i titoli esteri in attesa di riconoscimento, inseriti “a pettine” sono stati attenzionati: il Ministro e i funzionari presenti si sono appellati a sentenze che giustificherebbero la scelta operata senza accettare un reale confronto sul tema.

L’incontro di oggi è una tappa importante nel perseguire un obiettivo alto: ottenere un cambiamento nelle politiche dell’attuale governo, per la piena inclusione scolastica e la valorizzazione dei docenti specializzati in Italia per le attività di sostegno. Per questo è necessario l’impegno di tutte e tutti coloro i quali abbiano a cuore il benessere e il successo formativo degli alunni e allo stesso tempo vogliano difendere la propria professionalità: partecipando alle iniziative che saranno organizzate. L’invito ad “andare oltre” le divisioni tra comitati di docenti, per raggiungere un obiettivo comune, viene rinnovato oggi, in difesa della scuola inclusiva italiana. Ci si auspica – e noi continueremo a lavorare affinché questo auspicio diventi realtà – che l’incontro di oggi rappresenti un passo ulteriore verso un impegno concreto da parte delle istituzioni per garantire il diritto a un’educazione inclusiva e qualificata per tutti gli studenti italiani.

Redazione

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