Come abbiamo scritto in precedenza, gli oltre 40 mila posti in deroga sul sostegno che vengono assegnati ogni anno, resteranno tali anche il prossimo anno scolastico, lasciando precari moltissimi insegnanti specializzati e e soprattutto gli alunni disabili con la consueta latitanza della continuità didattica.
La continuità didattica è al centro dei pensieri dei docenti di sostegno, nonostante la posizione precaria di molti di loro: “Sono rimasta qui dall’anno scorso, ma non so se ci sarò l’anno prossimo, racconta al Corriere della Sera Silvia Luglia, 41 anni, di Modena: con 40 mila cattedre di sostegno che restano ballerine, da confermare ogni anno, non è detto che gli alunni ritrovino il proprio insegnante. Per me non è un problema ricominciare ogni volta, ma per loro è una tragedia: l’anno scorso c’era un ragazzo autistico molto grave che ha subito ben tre insegnanti diversi che sono andati in malattia, a gennaio non aveva ancora un riferimento, come si fa a pensare che possa progredire?”.
L’insegnante racconta di essersi abilitata in informatica, ma che ad un certo punto ha deciso di lavorare sul sostegno, prendendo anche la specializzazione, restando precaria: “Oggi sembra che tutti si mettano sul sostegno per cambiare sede, per avere punti, per ottenere la cattedra o la scuola ambita. Non è giusto. Io lo scelgo ogni giorno perché i miei alunni mi danno qualcosa di speciale, ogni giorno”.
Ernesto Ciraci, presidente dell’associazione MISoS (Movimento insegnanti di sostegno specializzati), ribadisce il concetto espresso anche in altre occasioni: “La continuità didattica col docente specializzato è fondamentale per un’adeguata crescita formativa degli alunni con disabilità. Come può realizzarsi senza la stabilizzazione dei tantissimi insegnanti specializzati precari e senza la trasformazione delle cattedre di sostegno in organico di diritto? Occorre cambiare passo sul sostegno e operare scelte di responsabilità”.
Pertanto, anche questo agosto si assisterà al solito balletto di assegnazioni in deroga, lasciando precari moltissimi insegnanti che posseggono il titolo di specializzazione sul sostegno ma che non riescono ad essere stabilizzati. Posti che saranno occupati anche da docenti senza titolo che riescono ad ottenere il rientro solo sul sostegno.
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