Quest’anno il sostegno agli alunni disabili è partito con ancora più problemi, sebbene gli alunni siano ulteriormente aumentati di 10 mila unità e la riforma del settore, prevista dalla Legge 107/15, abbia cominciato ad entrare regime: non si nasconde dietro un dito il numero uno del Miur, Lorenzo Fioramonti, intervistato da La Tecnica della Scuola per rispondere ai tanti quesiti posti dai lettori con l’iniziativa “Dillo al Ministro”.
“C’è troppa lentezza nel portare i docenti in cattedra – ci ha detto Fioramonti -. Per questo, ho stanziato subito 5 milioni di euro, affinché si possano fare corsi di sostegno anche a chi non insegna sostegno”.
Il ministro ha detto anche che “occorre formare e specializzare i docenti” che affiancano nella didattica gli alunni con disabilità:” per questo, abbiamo deciso di ampliare i numeri dei posti ne Tfa universitari”.
Una necessità, quest’ultima, dettata anche dai numeri, visto che la stragrande maggioranza delle supplenze annuali, con scadenza 30 giugno, parliamo di oltre 50 mila contratti, vengono assegnate a precari privi del titolo d’insegnamento di didattica speciale. E quest’anno sono stati messi a concorso, dalle Università, solo 14 mila posti.
Il problema è anche quello di molti alunni a cui il docente non viene assegnato oppure gli si concede per un monte orario settimanale inferiore a quanto chiesto con la diagnosi funzionale.
“Negare il sostegno è una cosa gravissima – tuona il ministro –: per questo ho ricostituito l’Osservatorio di inclusione scolastica, che non capisco per quale motivo non veniva più riconvocato”.
Bisogna assolutamente “fare in modo che si arrivi ad individuare il problema prima che inizi il prossimo anno”, ha concluso Fioramonti prendendosi l’impegno di ridurre quindi le supplenze e le lamentele per le mancate nomine di docenti specializzati.
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