Ed anche quest’anno la continuità didattica la facciamo il prossimo anno. Stiamo parlando del sostegno, che vede ancora tantissime ombre in mezzo a luci non molto vivide.
Insomma, sarà un altro anno di docenti precari con la specializzazione sul sostegno, che dovranno aspettare ancora per la stabilizzazione ed accettare una supplenza dove capita. Tutto questo a scapito degli alunni disabili e delle loro famiglie, che vorrebbero che i loro figli venissero seguiti da insegnanti preparati e che possano accompagnarli nel tempo.
Ad oggi, risultano più di 250 mila gli alunni disabili, che necessitano di insegnante specializzato. Allo stesso tempo, gli attuali docenti con titolo di specializzazione sono sono troppo pochi, ma soprattutto in totale ci sarebbero circa 50mila precari insegnanti di sostegno, un numero troppo elevato considerando la carenza, specie al Nord Italia.
Nelle scorse settimane, il Ministro Bussetti ha annunciato che saranno attivati presto i corsi di specializzazione sul sostegno, calcolati su 10mila posti. Il minimo possiamo dire, vista l’emergenza.
A TV7, lo speciale andato in onda su Rai1 il 21 settembre, una docente di sostegno ha raccontato la propria storia: “Sono 13 anni precaria, e vivo così: il 30 giugno scade il contratto, poi la disoccupazione, e poi si aspetta la convocazione”.
La docente riferisce di aver avuto quest’anno altre convocazioni per aspettare la chiamata dell’istituto dove insegnava lo scorso anno: “Quest’anno fa la terza media l’alunno che stavo seguendo. E vorrei seguirlo ancora”.
La docente racconta di aver effettivamente raggiunto il proprio scopo, ovvero anche quest’anno seguirà lo stesso studente. Si tratta di uno di quei casi positivi, ma purtroppo spesso ci sono alunni disabili che cambiano docenti di sostegno.
Allo speciale è intervenuta anche una mamma di un alunno disabile, che spiega la questione anche dal suo punto di vista: “Sapete cosa significa aspettare le nomine, sperare nelle qualifiche del nuovo insegnante, e che questo abbia avuto già a che fare con le patologie analoghe a tuo figlio“.
“Solo in prima ha avuto l’insegnante dal primo all’ultimo giorno, prosegue la mamma. Dalla seconda in poi cambiava un paio di insegnanti in un anno. In totale otto docenti in cinque anni. E ci sono stati anni in cui mio figlio era disorientato nel trovare un altro docente.”
Il MiSoS, l’associazione insegnanti di sostegno specializzati, lancia ancora una volta l’appello tramite il presidente Ernesto Ciraci: “E’ necessario che il Governo diventi sensibile alla questione sostegno e continuità didattica, affinché in tempi brevi, trasformi le cattedre in organico di diritto al Sud – Centro Italia, affinché i migliaia di insegnanti specializzati precari, possano essere finalmente stabilizzati, e garantire finalmente la tanta desiderata continuità didattica per i nostri alunni. Occorre cambiare passo sul sostegno ed attuare una programmazione efficace!”
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