Nel corso dell’iniziativa “Dillo al Ministro“, è emerso più volte il problema dell‘inclusione scolastica e del sostegno. E’ annosa ormai la questione relativa alle cattedre scoperte destinate agli insegnanti specializzati.
Se da un lato si sottolinea come esistano moltissimi precari con titolo di specializzazione che non riescono ad essere stabilizzati, sappiamo che l’ultima squadra di Governo al Miur ha avviato il primo di tre cicli di TFA sostegno per 14 mila posti. Nonostante ciò, sono ancora tantissime le cattedre scoperte per lavorare con gli alunni disabili.
Sul gruppo Facebook “Dillo al Ministro Fioramonti” è arrivata la proposta di utilizzare gli idonei dell’ultimo corso di specializzazione, rimasti fuori per il numero di posti assegnato ad ogni ateneo. Come? Aprendo nuovi corsi per concludere il percorso a breve.
Ecco cosa chiedono tali aspiranti: “Siamo un gruppo di aspiranti insegnanti di sostegno i quali, dopo aver superato tutte le prove per accedere al corso di specializzazione, si sono visti chiudere brutalmente la porta in faccia a causa un mero numero posti prestabilito dal precedente Ministero. Un numero, a dir poco irrisorio rispetto all’attuale fabbisogno di insegnanti di sostegno della Scuola Italiana (riscontrato anche dal Tar Lazio nella sentenza del 23 Aprile 2019) tant’è che quest’anno le supplenze assegnate a personale non specializzato saranno ancora in aumento. Nelle nostre precedenti missive inviate ai vs indirizzi PEC, delle quali la più recente del 27 Agosto 2019 è stata sottoscritta da più di 500 colleghi risultati idonei alle selezioni delle Università italiane, e che esortiamo a leggere, abbiamo richiesto la possibilità di iniziare i corsi (vista l’urgenza sopra menzionata) da un lato, ampliando i posti nelle molte Università che ne hanno mostrato disponibilità attraverso le parole dei rispettivi Rettori; dall’altro lato, indicendo subito nuovi corsi da far partire immanentemente, aprendo i cosiddetti TFA sostegno anche alle tantissime università che si sono tempestivamente ed efficacemente organizzate negli anni precedenti con i 24 cfu in discipline antropo-psico-pedagogiche ed in metodologie didattiche, discipline affini ai corsi in oggetto, attraverso eventuali nomine di docenti esterni, esperti in pedagogia speciale. Il tutto, al fine di consentire a circa 5000 nuovi aspiranti, di poter completare il percorso specializzante entro Giugno 2020, per così rendere pronti altrettanti insegnanti specializzati all’inserimento nelle attività didattiche già a partire dall’a.s. 2020″.
Anche Ernesto Ciraci, presidente del MiSoS, aveva caldeggiato la soluzione: “Pensiamo ad un percorso ad hoc per loro in modo che possano ottenere la specializzazione in breve tempo e quindi entrare in classe a contatto con gli alunni disabili il prima possibile”.
Per far sentire la propria voce la Tecnica della Scuola ha aperto un gruppo Facebook dove esprimere il proprio pensiero. (CLICCA QUI PER PARTECIPARE).
Per partecipare alla nostra iniziativa e far sapere le priorità e le vostre idee per la scuola italiana, potete anche scrivere a caroministro@tecnicadellascuola.it.
Le vostre proposte saranno pubblicate anche sul nostro sito.
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