Le notizie sulla mancanza di insegnanti, soprattutto di sostegno, in corrispondenza dell’inizio dell’anno scolastico, stanno provocando reazioni avverse da parte di genitori e associazioni.
Il problema non è presente, tuttavia, solo al Nord: in tutta Italia ci sono alcune decine di migliaia di posti da assegnare, proprio in questi giorni. Però non sempre l’assegnazione di nuovi docenti, non sempre specializzati, riesce a coprire le ore di sostegno di ogni singolo alunno.
In Sardegna, l’associazione Abc, storico punto di riferimento nazionale per i bambini cerebrolesi, sta consultando i legali per fare causa al Ministero.
L’associazione rivela di avere ricevuto in questi giorni decine di e-mail e telefonate da tutta Italia: soprattutto da famiglie che non hanno trovato il docente di sostegno a scuola. Ma anche docenti che chiedono l’intervento della associazione per garantire la continuità didattica a bambini e ragazzi seguiti lo scorso anno.
“Le sentenze negli anni scorsi – ha detto all’Ansa la segretaria nazionale Francesca Palmas, responsabile del settore scuola, dalla sede di Cagliari – ci hanno sempre dato ragione. Chiederemo al Miur un risarcimento danni, anche morale, per ogni giorno di ritardo. Alla fine non saranno cifre enormi, ma bisogna far valere il principio: perché i posti comuni sono già quasi tutti a disposizione e per quelli di sostegno c’è da aspettare?”.
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“Un problema molto sentito – spiega Palmas – tanto è vero che abbiamo subito richiesto con i rappresentanti di altre associazioni la convocazione urgente dell’Osservatorio nazionale sull’inclusione scolastica: era facile prevedere quello che sta accadendo in questi giorni, ma per risolvere definitivamente la situazione occorre dar seguito al disegno di legge che prevede la formazione obbligatoria per gli insegnanti sulle disabilità”.
La formazione sarebbe rivolta a docenti che intendono occuparsi di sostegno. Ma anche a insegnanti di posto comune e dirigenti scolastici. “Altrimenti – continua Palmas – ogni anno sarà sempre la stessa storia. E si continua a distinguere tra alunni di serie A e di serie B”.
Intanto, anche per queste motivazioni, il presidente Anief, Marcello Pacifico, ha scritto in questi giorni alle scuole e alle famiglie, rilanciando l’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”: “l’obiettivo è ottenere il rispetto del diritto allo studio e all’integrazione scolastica dei nostri figli e dei nostri alunni che, attraverso certificazioni idonee, devono ottenere quanto previsto dalle normative vigenti a loro tutela”. I genitori, guidati dai referenti Anief, possono chiedere la documentazione utile per il ricorso: “tutti i docenti, gli ATA e i Dirigenti Scolastici possono partecipare attivamente alla nostra iniziativa informando le famiglie”.
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