La Legge 107/15 e in particolare la delega su inclusione e sostegno sono state al centro dell’incontro di giovedì 2 marzo tra il Miur e la Rete dei 65 movimenti.
Erano presenti, oltre al ministro Valeria Fedeli e al sottosegretario Vito De Filippo, tutto lo staff di punta del ministero dell’Istruzione.
Da quanto trapelato, il Miur non intende raccogliere le istanze proposte dai rappresentanti della Rete, che chiede a gran voce il ritiro del decreto legislativo n. 378.
I temi più contestati riguardano l’utilizzo “scellerato”, secondo le associazioni, dei posti in deroga che lede il diritto al lavoro, ridistribuendo il malcontento e il disservizio.
Tra i punti critici segnalati, c’è anche la creazione dei GIT (Gruppi per l’inclusione territoriale) in sostituzione dei gruppi di lavoro per l’integrazione e più in generale l’allontanamento delle famiglie del percorso inclusivo e di sostegno.
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Oggetto di discussione è stata anche l’applicazione della Legge 104 del ’92, che per le associazioni deve essere la base da cui partire e da attuare seriamente. Legge che invece il dicastero vorrebbe superare, con l’applicazione della delega e la modifica di dieci articoli. La stessa ministra Valeria Fedeli si sarebbe detta sorpresa per la richiesta di ritiro di una legge delega molto avanti nel suo iter legislativo.
Modifiche immediate, quindi accolte, invece, riguarderebbero le richieste del movimento sul limite dei 22 alunni per le classi con presenza di disabili (si dovrebbe tornare al “tetto” di 20) e la partecipazione delle famiglie nel GIT, anche se non è chiaro come potrebbe concretizzarsi.
Le associazioni annunciano altre iniziative per sensibilizzare opinione pubblica e ministero sull’argomento.
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