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Sostegno, per l’Istat alunni e prof sono molti di meno…

Dopo il Miur, anche l’Istat pubblica i dati sugli alunni con disabilità. Secondo il report dell’Istituto nazionale di statistica, pubblicato il 16 dicembre, nell’anno scolastico 2012/2013 sono stati circa 149 mila gli alunni con disabilità in Italia (il 3,2% del totale): 84 mila nella scuola primaria (3%), 65 mila in quella secondaria di primo grado (3,7%). Lo studio sull’integrazione degli alunni con disabilità ha riguardato tutti gli ordini di istituti scolastici, statali e non.
L’Istati ha rilevato che nelle scuole primarie il 21,4% degli alunni con disabilità non è autonomo in almeno una delle attività indagate (spostarsi, mangiare o andare in bagno) e l’8% non è autonomo in tutte e tre le attività. Nelle scuole superiori di primo grado le percentuali sono rispettivamente del 14,7% e del 5,5%.
Gli insegnanti di sostegno rilevati dal Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca sono più di 67 mila: 2 mila in più rispetto allo scorso anno. Nel Mezzogiorno si registra il maggior numero di ore medie di sostegno settimanali assegnate. Circa l’8% delle famiglie ha presentato un ricorso negli anni per ottenere l’aumento delle ore di sostegno.
Resta da capire come mai i dati Istat siano fortemente sottodimensionati rispetto a quelli resi pubblici dal ministero dell’Istruzione appena un mese fa. Sia a livello di studenti, visto che per Viale Trastevere nello scorso anno scolastico hanno sfiorato quota 210mila (anziché 149mila, mancano all’appello quindi 60mila alunni). Sia a livello di corpo insegnante: i posti di sostegno per il Miur sono, infatti, oltre 110. Coprendo, almeno a livello nazionale, il rapporto ideale di 1 a 2 previsto dalla normativa vigente. L’Istat, in questo caso, è invece fermo alla quantità di posti di sostegno assimilabili all’organico di diritto. Viene da chiedersi come mai nessuno abbia fatto osservare agli statistici queste notevoli discrepanze. Non giustificate di certo dal fatto che i dati del Miur sono aggiornati ad ottobre 2013: il divario è troppo ampio per essersi formato in un paio di mesi.
Alessandro Giuliani

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