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Sostegno, per la Uil servono contratti pluriennali e accordi con gli enti locali

La metà dei docenti di sostegno è assunta con contratti a tempo determinato e il loro numero rimane sostanzialmente stabile malgrado sia ormai accertato che nel nostro Paese siano sempre di più (circa il 5% l’anno) gli alunni diversamente abili iscritti ad una scuola pubblica. Ciò comporta situazioni di criticità negli istituti, in particolari in quelli di secondo grado: servono contratti pluriennali e accordi con gli enti locali. Sono queste le conclusioni di una ricerca della Uil Scuola presentata il 5 dicembre.
Secondo quanto prevede la Finanziaria 2008 aumenteranno – si legge nella ricerca – da 90 mila a 94 mila i posti di organico, ma l’elemento di criticità rimane l’alto numero di docenti di sostegno che lavora a tempo determinato. Oggi la metà degli insegnanti di sostegno è precario. Su un totale di 90 mila posti disponibili ben 46 mila lavora con un contratto a tempo determinato.
Per la Uil mancano poi all’appello ancora tanti docenti specializzati: il numero di studenti disabili iscritti ad un corso scolastico è passato dall’anno scolastico1998/99 ad oggi si è passati da circa 116.000 alunni ad oltre 170.000. Mentre per gli organici, l’aumento è stato solo di 1.000 unità ( da 45.000 a 46.000).
In Italia, guardando i parametri europei, il numero degli insegnanti viene valutato in eccesso –sottolinea il segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna – negli altri paesi dell’Unione, le attività di sostegno ai ragazzi diversamente abili vengono considerate di carattere sociale e dunque non vengono conteggiati gli insegnanti nelle attività scolastiche e di insegnamento. Le norme che regolano l’integrazione, una legislazione di cui andare orgogliosi – rileva Massimo Di Menna– sono ormai datate. La 517 è del 1977.
 Serve – aggiunge Di Menna – attualizzare tutto il quadro di riferimento e riconoscere e sostenere la professionalità degli insegnanti di sostegno in quanto molto spesso l’assistenza educativa, che dovrebbe essere fornita dall’ente locale, ricade sugli operatori: per questo motivo serve un’intesa di supporto con gli enti locali.
Questo lo stato attuale. Le prospettive dei docenti di sostegno però sono positive: la Finanziaria in discussione in Parlamento prevede infatti che i posti stabili per i docenti di sostegno dovrebbero passare di fatto dal 40% al 70%. Un risultato che la stessa Uil Scuola considera positivo.
Ma non basta. Secondo il sindacato per migliorare l’assistenza ai ragazzi disabili occorre intervenire anche su altri aspetti: avviando  accordi di programma con enti locali e Asl; proponendo contratti pluriennali per insegnanti di sostegno sui posti di organico disponibili per garantire stabilità e continuità nel progetto educativo; creando di un organico funzionale di sostegno di personale specializzato per ogni scuola; indicendo una conferenza nazionale promossa dal Ministro, interistituzionale, per decidere gli interventi necessari.
Anche se accertate e condivisibili, è difficile che viale Trastevere possa raccogliere, soprattutto nel breve periodo, tutte le richieste fatte dalla Uil Scuola a proposito del miglioramento dell’offerta formativa nei confronti degli studenti disabili: a questo punto però un programma d’intervento progressivo da parte delle istituzioni, che vada oltre le assunzioni del personale, diventa indispensabile.
Alessandro Giuliani

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