Precari

Sostegno, perché non pensare la formazione in base al fabbisogno dei territori?

Lo abbiamo scritto altre volte: la formazione dei docenti di sostegno dovrebbe seguire criteri razionali basati sul reale fabbisogno territoriale. Anche Mario Pittoni, responsabile istruzione della Lega, la pensa così: “Riteniamo prioritario intervenire sulla formazione dei docenti di sostegno. Va contro il buonsenso che i corsi di specializzazione siano ancora totalmente scollegati dall’effettivo fabbisogno regione per regione. Se è grave che la scuola riparta tutti gli anni senza insegnanti titolari, diventa inaccettabile quando il problema coinvolge ragazzi con disabilità“.

Pochi posti dove c’è emergenza

Il problema, segnalato anche da Pittoni, risiede nel fatto che i corsi di specializzazione sul sostegno in numero maggiore sono stati attivati laddove l’esigenza era minore e viceversa, laddove la carenza dei docenti di sostegno era evidente sono stati attivati corsi per pochi posti: “Serve poco – spiega Pittoni – che il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ammetta la necessità di potenziare l’organico di diritto, se per i corsi di specializzazione, a fronte di necessità ben maggiori, il Piemonte si vede assegnare solo 200 posti, il Veneto 280, l’Emilia-Romagna 310, la Calabria 250. A farne le spese sono studenti già con le loro difficoltà, che devono accontentarsi di supplenti non specializzati, magari neolaureati privi di esperienza e competenze atte a garantire un’adeguata crescita formativa. Pregando non succeda come l’anno scorso, quando – conclude Pittoni – troppi di questi ragazzi hanno visto cambiare il docente di sostegno anche quattro volte in pochi mesi“.

Stabilizzazione dei precari

Serve un piano serio e concreto sul sostegno. Oltre a prevedere prossimamente l’attivazione dei corsi di specializzazione in base al reale fabbisogno, è necessario stabilizzare i precari specializzati, come già fatto notare dal MiSoS, movimento docenti specializzati sul sostegno, che fa notare comela stabilizzazione degli insegnanti di sostegno specializzati passa necessariamente dal vincolo della trasformazione delle cattedre in deroga. Stiamo parlando di “oltre 40.000 posti in organico di diritto, afferma il presidente MiSoS Ernesto Ciraci, indispensabili per poter garantire la continuità didattica con gli specializzati precari di sostegno attualmente nelle GaE e nelle seconde fasce d’istituto, molti dei quali vincitori non assunti e idonei dell’ultimo concorso”.

Infatti, non bisogna scordare, che a rimetterci sempre e comunque delle storture del sistema, sono sempre gli alunni disabili.

Fabrizio De Angelis

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