Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara oggi, 7 settembre, nel corso di un’intervista a La Stampa, ha discusso a proposito del sostegno a scuola e dei relativi docenti. Il dicastero di Viale Trastevere è pronto ad intervenire in merito ai problemi che si porta dietro l’impiego massiccio di supplenti di sostegno nelle scuole.
Valditara vorrebbe permettere ai supplenti di sostegno di rimanere nella stessa scuola per il ciclo scolastico dello studente con disabilità. Inoltre, l’intenzione sarebbe quella di ridurre il precariato e il turnover, aumentare i posti per la specializzazione sul sostegno, investire nelle tecnologie informatiche che oggi sono un potentissimo aiuto in particolare per i ragazzi con disabilità, rendere possibile la partecipazione degli studenti disabili a più iniziative extrascolastiche, provvedere alla rimozione delle barriere architettoniche.
“Stiamo lavorando alla modifica del regolamento per le supplenze, in modo da consentire la conferma dei docenti precari sui posti ricoperti per tutta la durata del ciclo scolastico frequentato dagli studenti con disabilità che sono loro affidati, nel pieno accordo fra le famiglie e le istituzioni scolastiche. Su questo apriremo un confronto con i sindacati. Mentre gli insegnanti di ruolo reclutati quest’anno sono già vincolati a mantenere la cattedra per almeno tre anni”.
“C’è un miglioramento netto anche grazie alla ‘mini call veloce’, un istituto introdotto da noi. La call veloce, utilizzata nell’ambito della procedura di reclutamento straordinario per lo scorrimento delle graduatorie provinciali per le supplenze di prima fascia, ha permesso di nominare in ruolo 2.444 docenti su posti disponibili in regioni diverse da
quelle di inserimento in graduatoria, massimizzando così le nomine dei nuovi specializzati. Abbiamo beneficiato di una netta semplificazione grazie a una procedura informatizzata e rapida che ha permesso di reclutare il 20 per cento delle nomine totali”.
“Tutti i docenti messi in ruolo con assunzioni a tempo indeterminato sono specializzati. Abbiamo sicuramente bisogno di incrementare in modo significativo i Tfa, cioè la formazione specialistica dei giovani sul sostegno. Arriviamo nel nuovo accademico a quota 30 mila. Va incrementato l’organico di diritto per dare più qualità all’insegnamento di sostegno e per aumentare la continuità didattica”.
“Non vi è dubbio che abbiamo la necessità di incrementare il numero dei docenti sul sostegno. Le nomine di ruolo autorizzate dal ministero sono 18.023. Le nomine andate a buon fine sono state quest’anno il 74% a fronte del 53,2% del 2022. Abbiamo poi assunto 68.269 supplenti fino al termine delle attività didattiche, con nomina fino al 30 giugno. Se il numero delle certificazioni dovesse aumentare durante l’anno, aumenterà anche il numero delle supplenze per garantire il diritto allo studio”
In occasione dell’inizio del nuovo anno, Andrea Laurenzi, referente del coordinamento toscano delle associazioni per l’autismo nonchè presidente di Arezzo autismo, ha inviato una lettera al ministro Valditara per far presente il disagio, a nome delle “tante famiglie di persone autistiche e con disabilità intellettiva, per riportare alla sua attenzione l’annoso problema della continuità didattico/educativa per gli studenti disabili”.
“In questi anni – si legge nella lettera – sono intervenute più volte norme, delibere, indicazioni di legge, purtroppo quasi sempre disattese. Considerato che, secondo il focus ministeriale nell’anno scolastico 2022-23, nelle scuole statali gli alunni con disabilità erano 290.000, questo ci dice che più di 171 mila sono quelli privati della continuità didattica. Non garantire continuità didattica agli alunni disabili è una decisione grave; la continuità educativa nel processo di integrazione degli alunni portatori di handicap è uno di quei diritti garantiti dalla costituzione e non rispettati”. “Questa lettera aperta a lei – conclude Laurenzi – rappresenta soprattutto un accorato appello al dialogo e all’ascolto delle famiglie che vivono quotidianamente questa situazione”.
Anche i sindacati chiedono soluzione al problema. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha denunciato che “i docenti di sostegno sono 200mila, ma il 50% di loro sono precari e in gran parte non specializzati”.
Per il sindacalista “i posti in deroga” andrebbero tutti “ricondotti nell’organico di diritto, come vanno fatti specializzare tutti i docenti che esprimono la volontà di frequentare i tirocini formativi”.
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