L’inquinamento, il sottoprodotto tossico delle nostre attività economiche è antico quanto la civiltà, la contaminazione e l’avvelenamento della natura attraverso le più disparate sostanze chimiche, penetrate negli ecosistemi di tutto il mondo, vengo purtroppo molto spesso accettate come normale conseguenza del nostro progresso, certamente una visione distorta che nasce principalmente da scarse conoscenze scientifiche e mancanza di azione politiche globali congiunte volte contrastare il cambiamento climatico. VAI AL CORSO
All’inizio del 2021 le Nazioni Unite hanno messo in primo piano il rapporto: “Making peace with nature” in cui viene dichiarato che il cambiamento climatico è “la terza grande emergenza planetaria”, un’affermazione confermata da Mary Ryan dell’Imperial college di Londra, che con il suo gruppo di lavoro ha lanciato il progetto chiamato “Transition to zero pollution” (transizione verso l’inquinamento zero).
Lo studio condotto dal gruppo di scienziati afferma che: quando si dice “Zero inquinamento” si intende zero assoluto nella produzione di sostanze inquinanti. Per modificare questi comportamenti scellerati nei confronti della natura sono necessari cambiamenti radicali dei nostri sistemi economici, industriali e dei modelli commerciali, è indispensabile che venga adottata un’economia chimica circolare in cui tutto ciò che viene usato sia innocuo, riciclabile o trattabile. Ovviamente gli scienziati non si fanno illusioni su quanto tempo ci vorrà e quanto sarà difficile, ma le soluzioni tecnologiche che possono andare nella direzione “Zero inquinamento” esistono e praticabili a livello economico.
L’azione educativa può certamente favorire il cambiamento e aumentare la consapevolezza che l’ambiente non può essere considerato uno spazio illimitato e che le risorse del pianeta non sono infinite, pertanto un’investimento serio di energie sull’educazione ambientale è una delle azioni possibili che si può attuare per comprendere la complessità dei cambiamenti climatici, in grado di favorire mutamento negli atteggiamenti e nei comportamenti sia a livello individuale che collettivo.
L’attenzione all’ecosostenibilità e al cambiamento climatico è un segmento significativo dell’offerta formativa delle scuole italiane, che da sempre realizzano progettualità in grado di contribuire alla comprensione del complesso rapporto uomo-ambiente. Queste azioni didattiche favoriscono la relazione tra le varie discipline scolastiche e l’educazione ambientale aiutando i ragazzi a ricomporre i saperi e a vivere l’apprendimento scolastico come strumento per capire la realtà locale e globale.
Recenti azioni ministeriali, come il PON sugli Ambienti e laboratori per l’educazione e la formazione alla transizione ecologica https://www.istruzione.it/pon/avviso_educazione_transizione_ecologica.html, promuovono processi intenzionali di cambiamento attraverso l’azione ed è finalizzato alla realizzazione di spazi e laboratori per l’educazione e la formazione alla transizione ecologica all’allestimento di giardini e orti didattici, innovativi e sostenibili all’interno dei plessi scolastici.
L’azione promossa dal PON Edugreen è assolutamente un’attività didattica in cui è molto importante l’azione laboratoriale in cui molte sono le componenti tecnologiche da gestire, basti pensare ai sistemi di controllo e monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, acustico e luminoso, ma anche al controllo automatico dei parametri ambientali che permettono la crescita di piante.
L’attività formativa: Realizzare laboratori green con il Making e il Coding – Proposte didattiche innovative per la sostenibilità ambientale, ha l’obiettivo di fornire le competenze per gestire le tecnologie al fine di strutturare una didattica attiva ed inclusiva ed è indirizzata a docenti di ogni ordine e grado.
Le attività finalizzate alla realizzazione di laboratorio per l’educazione alla transizione ecologica, prevede necessariamente un controllo dei parametri fisico/chimici che può essere agevolmente svolta con strumenti didattici che vengono utilizzati comunemente in attività laboratoriali per l’apprendimento del Coding e la robotica didattica.
Scopo del corso sarà quindi quello di mostrare esempli applicativi sperimentati utilizzabili immediatamente in classe, verranno rese disponibili tutte le risorse: programmi e schede di progetto in modo da facilitare l’azione del docente. L’attività sarà assolutamente pratica e di facile fruibilità anche per docenti di discipline non tecniche.
Su questi argomenti il corso Realizzare laboratori green con il making e con il coding, a cura di Michele Maffucci, in programma dal 7 dicembre.
Il corso è indirizzato a docenti di ogni ordine e grado di qualsiasi disciplina, pertanto nell’ambito del programma proposto verranno fornite progetti adatti al livello di insegnamento. Saranno fornite le competenze di base per la gestione delle schede elettroniche didattiche necessarie per affrontare i singoli progetti. L’aspetto elettronico/informatico sarà reso semplice in modo che possa essere affrontato anche da insegnanti non tecnici.
La Tecnica della Scuola, che opera nel settore scolastico da oltre 70 anni al fianco di docenti e personale, dal 2012 è ente di formazione accreditato dal Ministero dell’Istruzione. La Casa Editrice propone un’ampia offerta formativa tra webinar dedicati ai docenti che vogliono aggiornarsi o approfondire specifiche tematiche, percorsi in e-learning, certificazioni, corsi rivolti alle scuole e corsi di preparazione ai concorsi per aspiranti docenti e dirigenti.
I corsi, a cui è possibile iscriversi anche sulla piattaforma Sofia, sono acquistabili con Carta del Docente. Al termine di ogni percorso è prevista l’emissione di un attestato di partecipazione.
I corsi organizzati dalla Casa Editrice sono in costante aggiornamento, per rispecchiare le reali e concrete esigenze di docenti e dirigenti o aspiranti tali. Queste sono individuate da un team di esperti e formatori con competenze consolidate nel campo della formazione, pronto a garantire supporto costante per i partecipanti ai percorsi formativi.
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