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Sostituti del dirigente: secondo l’Anp deve pagarli il Tesoro

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La vicenda del pagamento dei docenti incaricati di sostituire i dirigenti scolastici assenti per ferie, si complica ulteriormente a seguito della presa di posizione dell’Anp che suggerisce ai dirigenti di seguire una strada del tutto diversa rispetto a quella indicata qualche giorno fa dai Cgil, Cisl e Snals.
Questi ultimi, infatti, stanno invitando i dirigenti a scrivere agli uffici scolastici regionali segnalando agli stessi direttori regionali che non provvederanno ad affidare nessun incarico per la sostituzione, dato che il Ministero stesso, nella nota relativa alla predisposizione del Programma annuale per il 2012, aveva chiarito che non possono essere messe a bilancio somme per tale scopo.
L’Anief, per parte sua, è intervenuta per evidenziare che i dirigenti scolastici che dovessero sottoscrivere una simile segnalazione alla direzione regionale potrebbe rendersi colpevoli dei reati di omissione in atti d’ufficio o di interruzione di pubblico servizio.
Adesso l’Anp cerca di fornire una propria interpretazione della complessa vicenda.
Secondo il sindacato di Rembado, il problema è al tempo stesso semplice ma di difficile soluzione.
“Da un lato – sostiene l’Anp –
i docenti incaricati di quelle funzioni hanno pieno titolo alla remunerazione aggiuntiva in base alle disposizioni contrattuali e all’art. 52 del d.lgs. 165/2001; dall’altro, il Fondo di Istituto non può essere utilizzato per tale scopo, stante l’art. 146 del vigente CCNL, e le scuole non dispongono, nella quasi totalità dei casi, di ulteriori fondi sufficienti a coprire quelle spese”.
Ma, secondo l’Anp, da questo paradosso i dirigenti scolastici non possono uscirne limitandosi a rinunciare alle proprie prerogative e cioè “scaricando” sulla direzione regionale l’eventuale onere di individuare un sostituto.
“L’Anp – sostiene il sindacato –
non ritiene minimamente percorribile l’ipotesi di far scegliere il sostituto del dirigente ad altri soggetti: ogni proposta in tal senso va rigettata perché costituisce un grave vulnus alle prerogative dirigenziali e ci riporta indietro nel tempo di almeno venti anni”.
La strada da percorrere, dunque, deve essere un’altra: il dirigente scolastico designa il proprio sostituto e trasmette l’atto di nomina alla competente Ragioneria Territoriale dello Stato chiedendo il pagamento di quanto dovuto al docente stesso.
E, per ottenere soddisfazione, non esiste altra strada che rivolgersi al Giudice del lavoro.
“Secondo la strategia processuale da noi adottata – spiega l’Anp –
è stata evitata una illogica e velenosa contrapposizione tra docenti e dirigenti e si è invece scelto di citare in giudizio lo stesso Ministero, unico responsabile della insoddisfacente situazione”.
A quanto pare la strategia proposta dall’Anp potrebbe risultare vincente: lo scorso 17 aprile il Tribunale di Milano ha già accolto la richiesta di un docente assistito proprio dai legali dell’Anp. A questo punto l’Amministrazione dovrà eseguire il dispositivo del Giudice milanese e pagare l’insegnante.