Non è bastato un mese per definire la squadra del Governo Meloni: il tentativo di rendere pubblica la lista di viceministri e sottosegretari entro domenica 30 ottobre è infatti andato a vuoto. Servirà almeno tutto l’ultimo week end del mese per far quadrare il cerchio e mettere nelle condizioni il Consiglio dei ministri (probabilmente lunedì 31 ottobre) di dare il suo assenso all’operazione, con i nuovi viceministri e sottosegretari che dovrebbero giurare venerdì 4 novembre.
Per l’occasione verranno anche approvati i decreti necessari per modificare la denominazione di alcuni ministeri. Tra i dicasteri con nuovo nome figura anche quello dell’Istruzione, nel quale l’Esecutivo Meloni ha voluto aggiungere la contestata parola “merito”: un ministero che, in ogni caso, non dovrebbe avere alcun viceministro, ma solo due sottosegretari.
Uno dei nomi più ricorrenti per l’Istruzione è sicuramente quello di Valentina Aprea, di Forza Italia, con già due esperienze in questo ruolo durante la gestione Moratti, circa 20 anni fa, anche se in occasione delle ultime elezioni politiche non ha centrato la conferma come parlamentare alla Camera: dalla sua, Aprea ha una lunga esperienza e alte competenze sul settore dell’Istruzione, essendo pure dirigente scolastico.
Con il ministro leghista, il professore Giuseppe Valditara, e un posto probabilmente assegnato a Forza Italia, la logica vorrebbe che l’altra “poltrona”, sempre da sottosegretario, dovrebbe andare a Fratelli d’Italia: in tal caso, la favorita è sicuramente Paola Frassinetti, da anni responsabile Istruzione del partito assieme a Carmela Bucalo (entrambe confermate in Parlamento con circa 100mila preferenze): se Frassinetti venisse eletta, dovrebbe avere la delega per il settore universitario.
Tuttavia, per vari motivi, non si può nemmeno escludere a priori che la Lega possa avere un posto da sottosegretario: in tal caso, si parla di Rossano Sasso, “fresco” di nomina nell’ultimo anno e mezzo, sempre a Viale Trastevere, anche lui confermato deputato grazie ad un alto numero di preferenze incassate lo scorso 25 settembre nella sua terra pugliese.
Va però anche detto che all’ultimo momento potrebbe essere recuperato un altro leghista doc, quale è Mario Pittoni: responsabile del dipartimento Istruzione del partito del Carroccio, Pittoni (che gode alta stima nei social) nell’ultima legislatura ha ricoperto il ruolo di presidente e vicepresidente della settima Commissione di Palazzo Madama (ma non si è poi candidato in quella attuale).
Le possibilità di ritrovarsi all’Istruzione con una presenza doppia della Lega ai vertici dell’Istruzione rimangono comunque residue: considerando anche che il Mef è andato ad un ministro vicino al Carroccio, si andrebbe infatti a costituire un’asse Istruzione davvero molto sbilanciato verso il partito guidato da Matteo Salvini.
E’ pur vero, però, che una circostanza di questo genere si starebbe concretizzando al ministero delle Infrastrutture, dove uno dei due sottosegretari dovrebbe essere il leghista Edoardo Rixi, sebbene il Ministero fosse stato affidato proprio al numero uno del Carroccio (che è anche vicepremier). Un precedente a cui si aggrappano gli stessi Sasso e Pittoni.
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