L’Istituto privato inglese Southlands International School, dopo 46 anni di attività, chiude, lasciando sgomenti soprattutto i genitori dei giovani studenti che frequentano la struttura scolastica e che sarebbero stati informati tramite una email. Attivo dal 1976 l’istituto permetteva la formazione scolastica internazionale britannica a studenti dai 3 ai 18 anni a Roma.
Di questi giorni la notizia rilanciata dai sindacati i quali sottolineano che, nonostante fosse stato rinnovato, a luglio scorso, la parte economica del contratto, scaduto da oltre 8 anni, con un incremento economico di 90 euro e misure di welfare per tutti i lavoratori a carico del datore di lavoro, la Southlands cessa le attività, licenzia i 72 dipendenti e mette in crisi le lavoratrici e i lavoratori di tutto l’indotto.
Ma ci sono pure i circa 300 iscritti che dovranno trovare un altro istituto in cui proseguire gli studi, considerato che frequentano un corso particolare, quindi le alternative non sono tante: la scuola è britannica, con ragazzi di circa 30 nazionalità diverse che studiano in lingua inglese e praticano sport e attività formative nel campus. Proprio il campus sarebbe la causa principale perché frutto di interessi immobiliari con la proprietà della sede.
Secondo il sindacato infatti, nella comunicazione di apertura della procedura di licenziamento collettivo, che prevede la cessazione delle attività il 30 giugno 2023, la scuola addurrebbe generiche ragioni economiche e di riduzione del numero degli iscritti quale conseguenza del calo demografico nazionale.
La Flc- Cgil denuncia invece “il comportamento ambiguo e non trasparente nelle relazioni sindacali di Southlands che mentre da un lato favorisce la possibilità di addivenire ad un contratto collettivo aziendale del Gruppo Global Educate, di cui fa parte insieme ad altre scuole internazionali di Roma, Firenze e Milano, dall’altro decide di chiudere la scuola licenziando tutti i dipendenti”.
Il sindacato ha già chiesto un incontro per procedere nell’esame congiunto che inizierà il 15 dicembre; “già in quell’incontro vogliamo vedere documenti persuasivi a sostegno delle motivazioni di Southlands che non ci convincono”.
Flc Cgil e Cisl Scuola si oppongono alla chiusura della scuola e al licenziamento dei lavoratori e annunciano una assemblea il 13 dicembre alle ore 8,30, nella quale “metteremo in campo ogni singola azione di mobilitazione e di lotta, con richieste di incontro al Prefetto e al Comune del Municipio e/o di Roma Capitale” e all’indizione di uno sciopero articolato su più giorni.
“Forte sarà la nostra opposizione per non chiudere una scuola che da 46 anni contribuisce, con la professionalità dei dipendenti, alla divulgazione della lingua inglese a Roma”.
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