Estero

Sparatoria a scuola a Belgrado, il ministro dell’Istruzione Ruzic si dimette

La scorsa settimana nell’istituto Vladislav Ribnikar, nel quartiere di Vracar di Belgrado, uno studente 14enne sarebbe entrato scuola con una pistola, di proprietà del padre, e avrebbe sparato a diverse persone. Il custode della scuola sarebbe rimasto ucciso, molti studenti sarebbero feriti, anche in modo grave.

Secondo le ultime notizie, nella giornata di ieri, domenica 7 maggio, il ministro dell’Istruzione serbo, Branko Ruzic, ha presentato le su irrevocabili dimissioni. A riferirlo è stato lo stesso dicastero che ha pubblica la lettera dell’ormai ex ministro in cui precisa che la premier Ana Brnabic era già a conoscenza del fatto che le dimissioni erano state rassegnate lo stesso giorno in cui si era verificata la tragedia

Come riporta Agenzia Nuova, Ruzic nel comunicato ha sottolineato che continuerà personalmente, all’interno del Partito socialista serbo (Sps) di cui fa parte “a combattere in modo ancora più deciso in modo onorevole e con amore, per una Serbia sviluppata, orgogliosa, socialmente giusta, rispettata a livello internazionale e con valori europei”. “Le dimissioni sono un atto personale ma anche politico, nelle società democratiche sviluppate è un segno di forza, mentre nella nostra regione molto spesso è un segno di debolezza. Lasciamo che sia l’opinione pubblica a giudicare”, ha concluso Ruzic nella missiva.

Strage pianificata da un mese

A quanto pare il ragazzo, come lui stesso ha raccontato alle autorità, “aveva pianificato il suo gesto da almeno un mese” ed era in possesso di una piantina della scuola e di una lista di compagni da uccidere scritta a mano, che gli è stata trovata addosso. Lo stesso pluriomicida ha chiamato la polizia dopo aver compiuto l’assurdo gesto, senza però chiarire il motivo per cui lo ha compiuto, su cui indaga la polizia. Il ragazzo è stato descritto come gentile e assiduo nello studio, con buoni voti. Insospettabile, insomma. A quanto pare, però, il 14enne era spesso vittima di maltrattamenti e scherni da parte di altri compagni di scuola.

Il padre del ragazzo, un noto medico, proprietario dell’arma usata dal giovane, è stato arrestato per omessa sorveglianza, come riporta Fanpage.it. Le armi erano chiuse in una cassaforte, sotto codice, ma a quanto pare il 14enne aveva il codice per quelle pistole e andava spesso al poligono di tiro con suo padre.

Redazione

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