Due studenti di un liceo privato sono stati uccisi a Chicago in quello che appare come un attacco da parte di killer che hanno sparato tra la folla, avvenuto poco dopo mezzogiorno di ieri, 26 gennaio, nella popolosa città degli Stati Uniti. Questo è quanto scrive La Repubblica.
I testimoni hanno detto di aver sentito almeno una decina di colpi. Sei persone, tutte con il volto coperto, sono uscite da due auto e hanno cominciato a sparare. I due studenti, uno di 16 anni e l’altro di 17, che erano appena usciti da scuola assieme ad alcuni compagni, sono stati raggiunti dai proiettili.
Ricoverati d’urgenza in ospedale, sono morti poco dopo. Una ragazza è stata sfiorata da un proiettile ma non ferita. I sei killer sono poi scappati in auto. Due di loro sono entrati in un negozio e si sono cambiati i vestiti. Il sindaco Brandon Johnson, come riporta La Stampa, ha rilasciato una dichiarazione in cui ha definito la sparatoria un “atto di violenza insensato”. Non sono stati ancora effettuati arresti.
Solo qualche giorno fa un’altra sparatoria, stavolta in Iowa, subito dopo le vacanze di Natale. Ad aprire il fuoco è stato uno studente 17enne. Si tratta di Dylan Butler, che secondo la polizia, avrebbe agito da solo. Poco prima di agire il ragazzo ha postato una foto su TikTok che lo ritrae in quello che sembra essere il bagno della scuola con scritto “now we wait”, ossia “e adesso aspettiamo”.
Le forze dell’ordine hanno trovato all’interno del liceo un “rudimentale” dispositivo esplosivo, che è stato poi disinnescato. L’autore dell’attacco è entrato in azione alle 7.37 locali, circa 20 minuti prima che iniziassero le lezioni del primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie. “Fortunatamente a quell’ora c’erano pochi studenti e insegnanti nell’edificio”, ha detto lo sceriffo locale Adam Infante. Il suicidio del killer è stato rivelato dai media. Ancora sconosciuta la dinamica della sparatoria.
A morire nella sparatoria, come riporta Fanpage.it, uno studente di 11 anni. I feriti sono 5, 4 studenti più il dirigente scolastico, in gravi condizioni.
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