Estero

Sparatoria Iowa, preside della scuola eroe: è rimasto ferito mentre cercava di proteggere e far scappare gli studenti

Ancora il binomio armi da fuoco libere ed insoddisfazione mette rischio l’incolumità di studenti, docenti, personale scolastico negli USA, riportando all’attenzione del pubblico un dibattito che imperversa in strada e sui rotocalchi da decenni. Possedere un’arma, fattore unito ad una crisi economica e sociale di intere famiglie, comporta il rischio di omicidi e forse peggio. Quando sono i luoghi pubblici – nella stragrande maggioranza vie dei centri abitati, scuole e sedi istituzionali – l’attenzione risulta più elevata per via del coinvolgimento di un ampio numero di individui. Presso Iowa, distretto rurale USA noto per la tranquillità ed armonia della popolazione, si è consumato un tragico omicidio a danno di una comunità scolastica.

Un ragazzo munito di un’arma accede all’istituto e apre il fuoco contro i presenti: l’intervento eroico del preside – ora ferito ed in prognosi riservata – è risultato di fondamentale importanza per ovviare una carneficina ben pianificata dall’attentatore. Nonostante l’azione immediata del Preside, un ragazzo di prima media è rimasto ucciso.

L’eroico gesto del Preside

Un preside dell’Iowa è rimasto gravemente ferito in una sparatoria in una scuola si è messo in pericolo in modo che gli studenti potessero tentare di scappare da un adolescente che ha aperto il fuoco in una mensa mentre gli studenti si riunivano per fare colazione prima delle lezioni, hanno dichiarato le autorità locali lo scorso venerdì. Il preside della Perry High School Dan Marburger e altre sei persone tra cui due membri dello staff e quattro studenti adolescenti sono rimasti feriti nella sparatoria di giovedì mattina che ha provocato la morte di uno studente di prima media.

Anche lo studente di 17 anni che ha aperto il fuoco è deceduto per un colpo di pistola apparentemente autoinflitto. Il Dipartimento statale di Pubblica Sicurezza ha affermato che il Preside Marburger, che è in cura in un ospedale di Des Moines, “ha agito altruisticamente e si è messo in pericolo nel tentativo evidente di proteggere i suoi studenti”. Sono emersi dettagli anche su altre vittime. Lo studente ucciso è stato identificato come Ahmir Jolliff, 11 anni, trafitto da tre proiettili.

La reazione della comunità: solidarietà e rancore

Il sovrintendente di Perry Clark Wicks ha detto che diverse persone hanno aiutato gli altri a mettersi in salvo. “Questo è un momento estremamente doloroso e difficile per tutta la nostra comunità scolastica e, nel nostro dolore, ci prenderemo del tempo per ricordare“, ha detto Wicks, procuratore capo addetto alle indagini. Venerdì il nastro giallo posto dalle forze di polizia era ancora presente nel campus che la Perry High School condivide con la scuola media della città, e fiori e giocattoli di peluche erano spuntati attorno a piccoli memoriali allestiti per l’occasione. Wicks ha dichiarato che le lezioni non riprenderanno nel distretto prima di venerdì prossimo. La notizia che sette studenti e personale hanno subito “ferite o lesioni di vario grado” durante la sparatoria è stata più volte rettificata rispetto a quanto dichiarato dalle autorità giovedì pomeriggio.

Il portavoce della Divisione investigativa criminale dell’Iowa, Mitch Mortvedt, ha precisato che il numero dei feriti è aumentato dopo che gli investigatori hanno poi appreso di altri due docenti lesi dai colpi. Si ritiene che tutti e sette siano stati feriti o sfiorati dai proiettili e abbiano subito lesioni che vanno da gravi a lievi. Venerdì scorso il Preside Marburger e due studenti sono rimasti ricoverati in ospedale per ulteriori cure ed accertamenti. Il Preside è stato acclamato dall’intera comunità scolastica per il suo gesto in difesa degli studenti rimasti inermi nella sala mensa.

Andrea Maggi

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