Emergono dettagli inquietanti dalla Serbia, teatro di una sparatoria scuola avvenuta oggi, 3 maggio, all’istituto scolastico Vladislav Ribnikar, nel quartiere di Vracar. Qui stamattina un 14enne ha ucciso ben nove persone, di cui otto studenti e un adulto, il custode della scuola e ferito sei bambini e un docente.
Come riporta RaiNews, il ministro dell’istruzione Branko Ruzic nel corso di una conferenza stampa durante la quale è intervenuto anche il capo del dipartimento di polizia di Belgrado, Veselin Milić, ha reso noti i dettagli della tragedia che ha sconvolto la capitale della Serbia.
A quanto pare il ragazzo, come lui stesso ha raccontato alle autorità, “aveva pianificato il suo gesto da almeno un mese” ed era in possesso di una piantina della scuola e di una lista di compagni da uccidere scritta a mano, che gli è stata trovata addosso. Lo stesso pluriomicida ha chiamato la polizia dopo aver compiuto l’assurdo gesto, senza però chiarire il motivo per cui lo ha compiuto, su cui indaga la polizia. Il ragazzo è stato descritto come gentile e assiduo nello studio, con buoni voti. Insospettabile, insomma. A quanto pare, però, il 14enne era spesso vittima di maltrattamenti e scherni da parte di altri compagni di scuola.
Il padre del ragazzo, un noto medico, proprietario dell’arma usata dal giovane, è stato arrestato per omessa sorveglianza, come riporta Fanpage.it. Le armi erano chiuse in una cassaforte, sotto codice, ma a quanto pare il 14enne aveva il codice per quelle pistole e andava spesso al poligono di tiro con suo padre.
“Ho condotto migliaia di indagini, questo è inaudito nella società serba. Secondo i dati finora raccolti, il ragazzino aveva pianificato l’evento da molto tempo. Ha preso le pistole dall’appartamento di suo padre, ha portato con sé anche delle molotov. Prima ha sparato alla guardia giurata, poi agli studenti. Dopo il delitto, ha chiamato la polizia. Stava lavorando a un piano per entrare e uscire dalla scuola. Ha determinato gli obiettivi prioritari, come uccidere, quali bambini colpire e in quale numero” ha detto Milić, capo del dipartimento di polizia della città di Belgrado.
La strage a scuola è davvero inusuale in un paese come la Serbia. Lo Stato ha proclamato ben tre giorni di lutto, dal 5 al 7 maggio, in onore delle vittime. Ad esprimere il cordoglio e il dolore per la tragedia il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, che ha detto: “Sono addolorato per la tragedia di oggi in una scuola elementare di Belgrado dove hanno perso la vita 8 bambini. Le mie preghiere sono per le vittime e le loro famiglie. Auguro una pronta guarigione ai feriti. L’Italia è vicina al popolo serbo in questo difficile momento”.
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