A poche settimane dal Natale 2018, si torna parlare delle decisioni prese in alcuni istituti scolastici contrari al mantenimento della tradizione cattolica: in un istituto scolastico di Terni, la dirigente scolastica avrebbe vietato un’iniziativa legata alla messa in scena di quadri viventi con protagonisti i bambini sulla nascita di Gesù perché disturberebbe “le diverse culture religiose presenti nell’istituto”. A Fiumicino, Comune di 80 mila abitanti a due passi da Roma, divampa invece la polemica per via della sparizione del crocifisso in alcune classi.
La vicenda, ancora da accertare, ha prodotto reazioni e commenti sui social locali tra i cittadini, con chi è a favore della “laicità dello Stato e della scuola” e chi, invece, vuole mantenere in vita il “valore del crocifisso e la tradizione”. Perchè, sostengono, non si possono cancellare i valori e la religione, per non urtare la sensibilità di altre credenze.
La denuncia era partita dal senatore della Lega, William De Vecchis, intervistato dal Faro On Line: “Lo scorso 8 novembre, in una riunione all’interno della scuola, alcuni genitori si sono accorti che da qualche classe erano spariti i crocifissi, simboli della cristianità e della nostra cultura. Alle richieste di chiarimenti, la risposta è stata che l’eliminazione del Crocifisso era stata decisa per non mettere in imbarazzo i bambini di fede musulmana presenti nell’istituto”.
È “una scelta che non condivido, che – ha continuato il senatore leghista – per tutelare le esigenze di alcuni, mortifica i sentimenti di molti. Il Crocifisso è un simbolo che da sempre accompagna l’educazione dei nostri figli, incarna i valori che hanno affiancato la crescita storica del nostro Paese. Aggiungo di più: anche in una concezione laica, nessuno ha mai messo in discussione il valore del Crocifisso, pur mantenendo ogni famiglia una propria linea e un proprio credo”.
Il sindaco democratico Esterino Montino dice di non sapere “se la vicenda sia vera. Abbiamo interpellato la preside del plesso scolastico che era totalmente all’oscuro dei fatti denunciati dal senatore De Vecchis. Stiamo approfondendo per venirne a capo”. Se però i fatti verranno accertati, il sindaco di Fiumicino si augura “che nessuno abbia preso iniziative di questa natura autonomamente e senza confrontarsi con la dirigente scolastica. Ricordo che, trattandosi di una scuola primaria, anche il Comune ha le sue competenze. Nessuno può arrogarsi il diritto di prendere decisioni, specialmente su temi di questo genere, senza l’accordo di chi ha la responsabilità didattica da una parte e amministrativa dall’altra”.
Il caso, nel frattempo, ha assunto rilevanza nazionale. “Roba da matti! Spero non sia vero… Quanti episodi avremo da qui al Natale? Io rilancio: #vivailNatale, giù le mani dalla nostra storia millenaria”, ha scritto su twitter il vice-premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini a proposito della notizia secondo cui in una scuola di Fiumicino da alcune aule sarebbero spariti i crocifissi per non mettere in imbarazzo i bambini di fede musulmana presenti nell’istituto.
Ricordiamo che la Lega sulla presenza del crocifisso in aula ha le idee molto chiare, avendo anche depositato in disegno di legge per rendere obbligatoria l’esposizione del crocifisso in tutti i luoghi pubblici, in una postazione elevata e ben visibile.
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