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Specializzazione sostegno. No ai maestri diplomati: “Incomprensibile dietrofront del Miur”

Secondo il Coordinamento Nazionale Diploma Magistrale, il provvedimento ministeriale giunge dopo decise prese di posizioni da parte di diverse organizzazioni d’insegnanti. Addirittura il Coordinamento denuncia che il dirigente degli Affari Generali del Miur, Gildo De Angelis, in una mail del 14 novembre inviata al Cub Scuola, aveva assicurato l’imminente emanazione di una nota che avrebbe consentito ai diplomati magistrale entro l’a.s. 2001/02 l’accesso alle prove di selezione per il corso di sostegno.
Dopo giorni di silenzio, il 6 dicembre il Ministero emanava una nota in cui dichiarava l’impossibilità ai diplomati magistrale di accedere alle prove. Il Miur, infatti, scrive che  “come disposto dall’art. 13 del D.M. 10 settembre 2010 n. 249, ai corsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni diversamente abili possono accedere elusivamente gli insegnanti in possesso dell’abilitazione valida per le immissioni in ruolo”.
Il Coordinamento Nazionale Diploma Magistrale si dichiara perplesso di fronte a questo repentino cambio di rotta: “Non sono chiare ad oggi le motivazioni di un tale cambiamento; si può però ipotizzare che la nota derivi da una campagna di informazione deviata messa in atto da colleghi e sindacati che erano contrari all’accesso dei diplomati magistrale fin dal primo incontro al Miur.
Si parla di cattiva informazione perché, se come più volte riportato, la questione è stata decisa sulla base di una sentenza che al momento è stata impugnata al Consiglio di Stato e che quindi non è assolutamente definitiva, non resta che procedere per vie legali, presentando ricorso alla Commissione Europea e al Giudice del Lavoro. Seguiranno nei prossimi giorni ulteriori e dettagliate informazioni relative ai contenziosi che verranno avviati per mezzo di studio legale. E’ importante sottolineare infine che nella nota si fa esplicito riferimento “ai soli docenti in possesso dell’ abilitazione valida per l’immissione in ruolo”, come partecipanti, lasciando fuori quindi dalle fila degli iscritti, i laureati in Sdfp non in Gae, gli abilitati Tfa ordinario I ciclo e i futuri Pas. Tutte queste “abilitazioni” costosissime non consentono infatti e non consentiranno nemmeno in futuro – come recentemente confermato dal ministro Carrozza – l’accesso alle graduatorie per il ruolo. Si spera che i colleghi delle categorie interessate ne prendano atto prima che sia il Giudice a stabilire la loro esclusione”.
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Andrea Carlino

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