Dopo la lunga paralisi amministrativa e gli svariati interventi della giustizia amministrativa, sembra finalmente muoversi qualcosa di interessante e concreto per le migliaia di docenti costretti a recarsi all’estero per conseguire il titolo di specializzazione su sostegno.
In termini generali, con il decreto legge n. 71 del 31 maggio 2024, è stato previsto, in via straordinaria e transitoria, in aggiunta ai percorsi di specializzazione sul sostegno affidati alle università, che la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, fino al 31 dicembre 2025, si potrà conseguire con il superamento di specifici percorsi di formazione attivati dall’INDIRE, tramite il conseguimento di almeno trenta crediti formativi.
In particolare, per quanto riguarda i docenti specializzati all’estero, l’art.7 del Dl 71/2024 prevede che coloro che, alla data del 1° giugno 2024 hanno conseguito, presso una università estera legalmente accreditata nel Paese di origine o altro organismo abilitato all’interno dello stesso, una qualifica professionale o un titolo di formazione di cui all’articolo 4, comma 1, lettera c) , del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, e hanno ancora pendente il procedimento di riconoscimento del titolo, oppure hanno ancora pendente un contenzioso innanzi al Giudice amministrativo per la mancata conclusione, entro i termini di legge, del procedimento di riconoscimento del titolo, possono iscriversi ai percorsi di formazione, con oneri a loro carico, riferiti a un solo grado di istruzione, attivati dall’INDIRE, se, contestualmente all’iscrizione, presentano rinuncia ad ogni istanza di riconoscimento sul sostegno.
Il decreto prevede inoltre che, con il superamento dei percorsi di formazione, si consegue un solo titolo di specializzazione per le attività di sostegno, relativo al grado di istruzione del percorso di formazione scelto.
Entro il 31 luglio 2024, dovrà essere adottato un decreto del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’università e della ricerca, per la definizione dei criteri di ammissibilità dei titoli e i corrispondenti requisiti di qualità, nonché i contenuti formativi dei percorsi di formazione riferiti ai diversi gradi di istruzione e alle distinte tipologie dei medesimi titoli.
Con il medesimo decreto verranno altresì definiti le modalità di attivazione dei percorsi, i costi massimi, le modalità e i termini di presentazione delle domande di partecipazione, l’esame finale dei percorsi e la composizione della commissione esaminatrice dell’esame finale.
Si tratta a ben vedere di una buona occasione per risolvere un problema, quello del riconoscimento dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero, che nel corso degli ultimi anni ha ingolfato gli uffici ministeriali e le aule della Giustizia amministrativa, ed aveva lasciato nella più assoluta incertezza, soprattutto lavorativa, migliaia di docenti.
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