Spending review per il Miur.
Così come segnala Il Sole 24 Ore in edicola, per il Ministero dell’Istruzione sono previsti tagli: 20 milioni in meno per le attività extracurricolari, 18 milioni in meno per la valorizzazione del merito (il famoso “bonus merito”, già sforbiciato per il rinnovo del contratto, ora passa a 112, ma dal 2019 dovrebbe ritornare a 160), meno 16 milioni per il funzionamento delle scuole.
Meno fondi anche per la carta del docente: 4 milioni in meno, ma, secondo quanto riportano i burocrati di Viale Trastevere, si tratta di risparmi derivanti dal calcolo effettivo dei fruitori.
La carta rimane di 500 euro con la maggioranza giallo-verde che si augura che sia utilizzata davvero per la formazione vera e propria. Altri tagli previsti anche per l’alternanza scuola/lavoro (meno 2,7 milioni) e per il piano nazionale scuola digitale (1 milione).
Bene precisare, però, che la razionalizzazione delle risorse, con i relativi tagli, riguarda tutti i ministeri, in proporzione alle spese per beni e servizi e per investimenti.
La spending review, dunque, colpisce il settore dell’istruzione. Adesso, però, bisognerà vedere cosa accadrà con la compagine di governo giallo-verde.
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