Grazie ai risparmi ottenuti ”sarà inoltre possibile estendere la clausola di salvaguardia in materia pensionistica prevista dal decreto legge ‘Salva Italia’ ad altri 55.000 soggetti, anche se maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento successivamente al 31 dicembre 2011.
Viene confermato il dispositivo che impone alle Pubbliche amministrazioni di approvvigionarsi di beni e servizi attraverso la Consip, pena la nullità dei contratti.
Questo riguarda, per quanto riferiscono altre agenzie di stampa, anche i servizi di pulizia negli istituti scolastici.
La norma stabilisce che a partire dal 1 ° settembre «non si provvede ad effettuare altre immissioni nel ruolo dei collaboratori scolastici sino a che il relativo personale a tempo indeterminato non sia ridotto al 50% dell’organico determinato presso ciascuna istituzione scolastica ed educativa».
In altri termini sembrerebbe che su 130 mila bidelli in organico, ne uscirebbero man mano 65mila e non saranno sostituiti. I presidi che non riusciranno ad assicurare gli stessi servizi con un personale dimezzato potranno acquistarli sul mercato utilizzandole apposite convenzioni Consip.
Il vincolo è che il costo al netto dell’Iva non superi il 75% di quello che sarebbe servito ad assumere collaboratori scolastici a inizio carriera. Dall’anno prossimo il 50% dei risparmi ottenuti grazie a questo procedimento dovrà essere reinvestito nel comparto. E destinato al «funzionamento delle istituzioni scolastiche ed educative statali, subordinatamente alla verifica del conseguimento degli stessi».
Confermata anche la riduzione del personale delle amministrazioni statali, comprese quelle autonome, che devono procedere ad una ulteriore riduzione degli uffici di livello generale e di livello non generale, e delle relative dotazioni organiche, non inferiore al 20% di quelli esistenti. Devono, inoltre, procedere a una rideterminazione delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale non inferiore al 10%.
I buoni pasto vengono ridotti fino a un massimo di 7 euro anche per i dirigenti.
Per l’istruzione viene inoltre stabilito una tesoreria unica dove confluiranno tutte le risorse finanziarie.
Vengono poi stanziati 10 milioni per le università non statali. Questa cifra è inferiore a quella assegnata negli scorsi anni agli atenei privati, pari a 20 milioni. Si destinano 90 milioni in più per il diritto allo studio. In questo modo si riporta lo stanziamento al valore storico.
Infine, si destinano 103 milioni per la gratuità dei libri di testo nella scuola secondaria di primo grado (per le primarie i libri di testo sono assicurati gratuitamente dai Comuni). In questo caso lo stanziamento rimane invariato rispetto a quello degli scorsi anni.