I documenti approvati nella giornata del 30 aprile dal Consiglio dei Ministri e le “slides” utilizzate durante la conferenza stampa conclusiva stanno già circolando nella rete e a questo punto si incomincia a capire qualcosa di più sulle reali intenzioni del Governo nei confronti della scuola.
Le idee sono sostanzialmente quattro.
La prima strada da percorrere per ottenere dei risparmi sarebbe quella dello snellimento della struttura centrale che, nel concreto, significherebbe:
– utilizzo dei sistemi informatici,
– riduzione dal 2014 del 50% di spese per fitti passivi e gestione immobili (con questa misura già nel 2013 si avrebbe una riduzione del 10% della spesa),
– riduzione organici dirigenziali e riconversione profili.
Seconda pista di lavoro: “riorganizzazione della struttura territoriale con riduzione delle articolazioni provinciali e trasferimento di funzioni”.
In altre parole si tratterebbe di chiudere gli uffici scolastici provinciali trasferendone in toto o in parte le funzioni ad altri uffici (non si sa se alle scuole o agli Usr).
Ci sono però anche due misure che riguardano il personale della scuola. La prima viene definita come “razionalizzazione distacchi e comandi personale” e nel concreto dovrebbe voler dire una ulteriore sforbiciata ai distacchi in corso (poche migliaia, compresi gli esoneri sindacali).
Ma in agenda, ed è strano che finora nessuno ne abbia parlato, c’è anche un’altra ipotesi; si tratta del “riequilibrio della rete scolastica regionale e della proporzione tra docenti e classi di alunni”.
Detto in modo più chiaro: potrebbe esserci un ulteriore giro di vite nella direzione indicata dall’articolo 64 della legge 133 del 2008.
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