Sembra sia in arrivo una deroga alla riforma delle pensioni del ministro Elsa Fornero e che dovrebbe riguardare gli insegnanti, concedendo loro la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole pre-riforma se avranno maturato i requisiti entro il prossimo 31 agosto.
A dare la notizia l’agenzia Dire secondo la quale all’emendamento starebbero lavorando i tecnici del Tesoro e dell’Istruzione con quelli della commissione Bilancio del Senato che sta vagliando il testo. È interessata al provvedimento una platea di 3.500 docenti.
La norma farebbe giustizia di una disparità che si è venuta a creare fra i dipendenti della Pubblica amministrazione: ad eccezione degli insegnanti, gli altri hanno potuto andare in pensione con le vecchie regole se avevano maturato i requisiti entro il 31 dicembre scorso. Nel caso dei docenti la verifica dei requisiti scatta al 31 agosto, data in cui finisce tecnicamente l’anno scolastico. Una differenza di cui Fornero non aveva tenuto conto.
L’intervento sul pensionamento dei docenti era stato caldeggiato con forza dal Pd durante il dibattito sul milleproroghe. Ma i conti fatti dal partito di Bersani non avevano convinto il Tesoro.
Adesso il governo sembra aver cambiato idea. Anche per risolvere un altro problema: quello dei docenti finiti in esubero per effetto dei tagli del governo Berlusconi e delle riforme della scuola. Secondo i conti fatti dalla Flc Cgil alla primaria sono 400 gli insegnanti che perdono posto, 436 sono quelli delle medie, 7.347 quelli delle superiori. Docenti che saranno collocati sui posti vacanti. Quelli che spetterebbero ai precari in fila nelle graduatorie. Se i 3.500 che matureranno i requisiti ad agosto decideranno di andare in pensione subito, si apriranno spiragli per collocare i docenti in esubero. È quello in cui spera il governo.
La battaglia quindi intrapresa dal comitato “Quota96” e generosamente sostenuta dalla senatrice Bastico e dall’on Gizzoni, entrambe del Pd, sembra trovare una via di sbocco che rende giustizia di una evidente ingiustizia che dimostrava fra l’altro la scarsa considerazione nei confronti dei lavoratori della istruzione.
Se così fosse, se cioè l’emendamento passasse e venisse aggiustata e corretta la legge Fornero, si potrebbero nello stesso tempo aprire nuove possibilità ai precari e dare risposte più concrete a molti docenti in esubero.
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