Il dibattito al Senato sulla spending review si è prolungato per tutta la giornata del 30 luglio. Una lunga maratona iniziata alle 11 e terminata poco prima delle 22 con qualche interruzione dedicata soprattutto a tentare di mettere a punto il consenso all’interno della maggioranza che sostiene il Governo.
Per l’intero pomeriggio si è ancora discusso su possibili emendamenti e ritocchi al provvedimento perché solo alla ripresa serale verso le 18 il Governo stesso ha comunicato ufficialmente che avrebbe richiesto il voto di fiducia.
Numerose le questioni di legittimità costituzionali sollevate prevalentemente da senatori non di maggioranza.
In tarda serata è iniziatIa la discussione sulla questione di fiducia.
Nella mattinata del 31 si sono alternate le dichiarazioni formali dei diversi gruppi parlamentari.
Il maxi-emendamento proposto dal Governo accoglie solo in parte le proposte di modifica formulate dalla Commissione Bilancio.
Tutto il “pacchetto-scuola” rimane sostanzialmente invariato, le modifiche rispetto al testo originario sono complessivamente modeste e non intaccano in modo significativo il provvedimento che molto difficilmente potrà essere cambiato alla Camera.
Per la scuola è quindi in arrivo l’ennesima manovra fatta di tagli di posti e risorse finanziarie.
Verso le ore 13 è arrivato il voto di fiducia: 217 voti a favore, 40 contrari e 4 astenuti.
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