Informativa alla Camera del ministro della salute Roberto Speranza sulla campagna vaccinale.
“La domanda che molti si fanno a distanza di un anno dal primo focolaio di Codogno è quando ne usciremo? Quando ci sarà spazio per le riaperture? Non sottovaluto le difficoltà ma ci sono le condizioni per guardare con fiducia – ha detto il ministro – Nel secondo trimestre arriveranno 50 milioni di vaccini e Pfizer anticiperà alcuni milioni di dosi che per l’Italia significano circa 7 milioni. Il commissario Figliuolo sta lavorando a 45 milioni di dosi entro giugno che ci metteranno nelle condizioni di completare le vaccinazioni nelle fasce più a rischio. Tutte le regioni devono attenersi alle indicazioni, vaccinando i più anziani”.
Speranza continua: “Ci sono stati degli errori nelle negoziazioni europee ma fare da soli non sarebbe stato meglio. Stiamo rafforzando la capacità italiana di produrre vaccini a partire da quello di Reithera. Serve un’Europa più veloce e autorevole”.
“AstraZeneca, come tutti gli altri, è efficace e sicuro e salva la vita delle persone, come dimostrano i risultati sul campo in Gb – spiega il ministro – su 32 milioni di vaccinazioni e 222 segnalazioni di eventi avversi per il vaccino di AstraZeneca – ha spiegato Speranza – ci sono 82 eventi avversi di cui 18 fatali: è un fenomeno molto ridotto che non va sottovalutato. Dopo milioni di inoculazioni è fisiologico che l’utilizzo di un vaccino possa essere rimodulato”
Speranza interviene poi sulla sospensione americana del vaccino Johnson & Johnson, in arrivo in Europa: “l’auspicio è che presto ci possano essere elementi di chiarezza che ci permettano di iniziare ad utilizzare un vaccino che sarà importante per la nostra campagna vaccinale, essendo monodose”
Infine sugli ospedali e le terapie intensive, il ministro chiede di mantenere alta l’attenzione: “Dopo 4 settimane di misure severe, le terapie intensive sono ancora al 41% di occupazione: è un dato che dovrebbe far riflettere chi dice che abbiamo adottato misure troppo severe. I medici non possono essere lasciati solo in trincea. Dobbiamo essere tempestivi nelle chiusure quando serve e abbiamo il dovere di costruire una road map per l’allentamento delle misure sempre approvate all’unanimità dal Cdm”.
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