Investire sulla scuola in presenza, mascherine in classe ancora per almeno un mese, rientro in a scuola di tutti i docenti ma nessun contatto con gli alunni per i non vaccinati. La linea del Governo è stata confermata dal ministro della Salute Roberto Speranza durante la trasmissione Che tempo che fa su Rai 3.
“Sulla scuola – ha detto Speranza – la linea del Governo è stata molto chiara: ogni volta che avevamo un tesoretto da investire lo abbiamo investito sulla scuola, perché è una priorità”.
Certo, rimane il fatto che però nelle scuole mancano i sistemi meccanici di aerazione, rivendicati a gran voce solo un paio di giorni fa dal professore Walter Ricciardi, docente di Igiene pubblica all’Università Cattolica e consulente del ministro della Salute. Come non hanno mai trovato spazio altre disposizioni chieste praticamente da tutti, politici compresi, come la riduzione del numero di alunni per classe e l’incremento dei trasporti, almeno nei grandi centri.
Tutte disposizioni e azioni che probabilmente avrebbero necessitato di finanziamenti pubblici cospicui, considerando l’alto numero di scuole nel nostro Paese, e che probabilmente per questo non sono state mai attuate.
Il ministro della Salute ha quindi aggiunto che “mancano poco più di due mesi alla fine dell’anno scolastico e l’obiettivo è mantenere i ragazzi in classe”.
Commentando, quindi, il decreto legge n. 24, Speranza ha ricordato che la scelta del Governo “è quella di far tornare al lavoro chi non si è vaccinato, che però deve fare il tampone, avere cioè il green pass base”, confermando dunque che gli insegnanti che non hanno assolto l’obbligo vaccinale saranno adibiti ad altri incarichi.
Speranza ha poi tenuto a dire che “abbiamo appena chiuso la stagione più difficile per contrastare i virus, autunno e inverno, senza fare chiusure come hanno dovuto fare alcuni paesi, il 91,36 degli over 12 ha fatto la prima dose, il 90% la seconda e 38,5 milioni il booster. Così abbiamo attraversato l’inverno senza chiusure”.
“Ora il virus non scompare ma viene affrontato con misure ordinarie, come le mascherine al chiuso che restano e su questo faremo una nuova valutazione ad aprile su cosa fare. Teniamo linea di prudenza”, facendo intendere quindi che una parte delle restrizioni potrebbero rimanere anche a maggio.
La linea delle mascherine da tenere per almeno tutto l’attuale anno scolastico sembra, non a caso, essere sposata anche da diversi virologi, anche loro decisamente prudenti sul come affrontare il Covid nei prossimi mesi.
“Noi possiamo guardare il futuro con maggiore fiducia, anche se questo non significa che la pandemia è finita. Ci vogliono cautela e fiducia”, ha concluso il ministro della Salute.
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