Il ministro della Salute Roberto Speranza, a Bari, a margine del convegno organizzato dalla Federazione dell’Ordine dei medici, ha detto: “La priorità è la scuola, non sono gli stadi. Oggi siamo alla vigilia di un giorno importante per la Puglia e io penso che dobbiamo mettere tutte le energie che abbiamo sulle cose fondamentali. La scuola lo è sicuramente”.
La precisazione arriva dopo qualche ora dalle dichiarazioni del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri che ai microfoni di “Un giorno da pecora” di Radio1 aveva detto: “Gli stadi si possono portare a un terzo della capienza. Nel momento in cui si mantengono due metri di sicurezza, con delle regole precise, si vietano gli abbracci, con l’utilizzo della mascherina e degli igienizzanti, io penso che l’ingresso ai tifosi si può portare ad un terzo della capienza dello stadio. Nel caso dell’Olimpico, ad esempio, che può contenere circa 80 mila persone”.
A questo proposito, è bene ricordare che l’Italia è il Paese europeo che ha chiuso le scuole per più tempo durante la pandemia, mentre la Francia con Svezia e Islanda praticamente non hanno mai chiuso completamente. In Danimarca e Svizzera il blocco è durato rispettivamente uno e due mesi.
“Con molta probabilità -sottolineano gli esperti- le scuole, adottate le misure appropriate, non sono ambienti peggiori dal punto di vista del rischio rispetto ad altre situazioni lavorative o attività nel tempo libero con una densità simile di popolazione. Tuttavia l’infettività dei bambini asintomatici è sconosciuta. Anche se sono stati segnalati pochissimi focolai significativi nelle scuole, sono comunque avvenuti, e potrebbe essere difficile riconoscerli per la mancanza di sintomi nei bambini”.