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Sperimentazione autonomia scolastica

Il MPI ha infatti messo a punto sia il documento tecnico, contenuto nella nota prot. n. 206 del 18 ottobre, sia la circolare applicativa (la n. 269 del 12 novembre) che autorizza i necessari impegni di spesa.
Il piano di interventi per l’anno 1999-2000 si articola su due livelli:

– monitoraggio della progettazione del POF attraverso un software realizzato dalla BDP, gestito direttamente dalle scuole ed utilizzato dai Nuclei territoriali per l’autonomia
– monitoraggio di 1000 esperienze di POF affidato agli Irrsae.

L’iniziativa – spiegano i responsabili dell’Ufficio ministeriale di coordinamento per l’autonomia – si rende necessaria per almeno due ragioni: in primo luogo si tratta di comparare i processi di evoluzione lungo l’arco di un biennio al fine di coglierne le dinamiche in corso, i differenziali qualitativi, gli eventuali problemi emergenti; in secondo luogo appare necessario consolidare un metodo di lavoro teso a rafforzare la pratica del monitoring direttamente sul campo.
In questa circostanza il focus del monitoraggio è il Piano dell’offerta formativa allo scopo di compiere un’analisi sistemica e comparata di tutti gli elementi di innovazione, in particolare:

– le azioni connesse all’elevamento dell’obbligo scolastico;
– le azioni sugli attuali percorsi curricolari, riorganizzati su obiettivi formativi e competenze;
– le azioni di formazione del personale alla cultura e alla pratica della autonomia;
– le azioni riconducibili a progetti speciali nazionali finanziati nell’ambito della legge 440 (Lingue 2000, Educazione musicale, Biblioteche);
– le azioni di sperimentazione connesse con l’integrazione di alunni in situazione di handicap.

Come si è detto il piano nazionale prevede sia un monitoraggio descrittivo di tutti i POF sia una valutazione più analitica di un campione di 1000 scuole alle quali verrà rilasciata una relazione di monitoraggio come supporto per la loro autovalutazione.
L’intero programma dovrà porre capo anche alla creazione di una banca-dati delle esperienze significative e innovative da mettere nel circuito informativo nazionale e locale, utile alle scuole per la progettazione e la circolazione delle esperienze.
Entro il mese di gennaio a tutte le scuole verrà consegnato il software prodotto dalla BDP per il monitoraggio del POF, mentre durante il mese di febbraio i Nuclei territoriali dovranno trasmettere alla BDP i dati raccolti a livello locale.
La stesura del rapporto nazionale su come le scuole italiane hanno concretamente progettato il POF è previsto per la fine del mese di marzo.

Reginaldo Palermo

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