Categorie: Politica scolastica

Sperimentazione del liceo breve: quali i risultati attesi?

La ministra dell’istruzione Valeria Fedeli, in continuità della sperimentazione implementata a suo tempo dalla ministra Maria Chiara Carrozza, ha allargato il numero delle scuole interessate. Allora si precisò che si potrà parlare di eventuale allargamento del progetto solo se la preparazione degli studenti dovesse rivelarsi effettivamente equiparata ai “colleghi” che hanno frequentato lo stesso corso nei cinque anni. È accaduto questo? Non è stato precisato bene, anche perché al tempo si disse ciò che anche oggi è stato ripetuto: “Nel corso del quadriennio, un Comitato scientifico nazionale valuterà l’andamento nazionale del Piano di innovazione e predisporrà annualmente una relazione che sarà trasmessa al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Il Comitato sarà nominato dalla Ministra dell’Istruzione e dovrà  individuare le misure di accompagnamento e formazione a sostegno delle scuole coinvolte nella sperimentazione”.

Ma bisogna pure capire quale destino avranno i tanti docenti che si troveranno senza cattedra, e per motivi oggettivi, visto che tagliare di un anno significa fare fuori, sulla base del nuovo ordinamento liceale, a firma dell’allora ministra Mariastella Gelmini, qualche migliaio di ore l’anno, considerato che il liceo classico, per esempio, dispone: 1° e 2°anno di 891 ore; il 3° e 4° anno di 1023 ore e il 5° anno di 1023 ore.

Perché in ogni caso, al di là del “taglio” di un anno dei licei, il punto chiave dell’ordinamento rimangono gli alunni e il loro diritto compiuto all’istruzione, mentre si dovrebbe capire bene quali sono state le  parti delle “indicazioni nazionali” che, sempre sulla base dell’ordinamento di Gelmini, subiscono ritardi e contrazioni, ma anche miglioramenti e punti di forza.

Prendiamo atto di questo nuovo impulso dato al cosiddetto liceo breve ma nel frattempo occorrerebbe sapere quali risultati si sono ottenuti là dove la nuova formula ha preso le messe.

In ogni caso, al di là delle parole, delle promesse e del riferimento all’Europa, dove il diploma arriva un anno prima, non si capisce perché le innovazioni (Clil e alternanza per esempio) avrebbero bisogno del liceo breve per essere messe in opera.

Sono infatti in molti a sibilare, come Linkiesta.it,  “che il vero motivo dell’introduzione del liceo breve sia di natura economica.Non è certo che le coperture finanziarie per le assunzioni di nuovi docenti  durino a lungo. È in arrivo per il 2018 una ondata di pensionamenti tra gli insegnanti.E allora meno anni di scuola, meno alunni nelle scuole, meno necessità economiche nel medio periodo. Il sospetto c’è. E l’aria di pacco pure”

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024

Docenti supplenti, ecco quando ai precari spetta la continuità del contratto per il periodo di vacanza e sospensione dell’attività didattica

Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…

22/12/2024

Legge di bilancio: mancano risorse per le famiglie che mandano i figli nei centri estivi

Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…

22/12/2024

Grammatica valenziale, esempi e pratiche: perché è importante agire sul ragionamento più che sulla memoria

La grammatica valenziale insegna a comprendere la struttura della frase ragionando sui legami tra parole,…

22/12/2024