Ieri, 19 novembre, si è svolta, l’informativa sullo schema del decreto ministeriale sulla sperimentazione della filiera formativa tecnologico professionale (4+2) per l’anno scolastico 2025/2026. Ne dà notizia la Cisl Scuola.
“Lo schema di decreto ribadisce, in via preliminare, che le Regioni, nell’esercizio delle competenze in materia di istruzione e formazione professionale, possono partecipare al piano nazionale di sperimentazione definendo la programmazione dell’offerta formativa della filiera tecnologico-professionale territoriale, tenendo in considerazione sia le esigenze formative degli studenti, sia quelle del settore produttivo nazionale.
La sperimentazione dei percorsi di istruzione tecnica e professionale è rivolta alle istituzioni scolastiche che, previa delibera degli organi collegiali, in risposta ad un apposito Avviso nazionale di selezione pubblica, manifestano l’impegno di costituirsi in rete, attraverso la stipula di uno specifico accordo che coinvolga istituzioni scolastiche statali e/o paritarie dell’istruzione tecnica e professionale, istituti tecnologici superiori ITS Academy e le istituzioni formative accreditate dalle Regioni.
La sperimentazione, in ottemperanza a quanto disposto dalla legge 121 del 2024, prevede percorsi di studio quadriennali che, ad invarianza di organico, e ferme restando le disposizioni vigenti in materia di esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e di rilascio dei titoli di studio finali, devono assicurare agli studenti il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento e le competenze previste per il corrispondente profilo in uscita del quinto anno di corso”.
La Cisl Scuola segnala come il progetto di sperimentazione non possa realizzarsi in modo efficace senza un adeguato investimento in termini di formazione del personale. Il ruolo della formazione del personale assume valenza strategica e deve essere ricondotto a un contesto di piena valorizzazione all’interno del Contratto di Lavoro.
Lo stesso sindacato ha richiamato la necessità di avere un quadro preciso delle rilevazioni desunte in sede di monitoraggio sugli esiti della sperimentazione, al fine di valutarne l’efficacia didattico-formativa e l’incidenza rispetto alla necessità di ridurre lo scarto fra le competenze degli studenti e quelle richieste dal sistema produttivo.
La CISL Scuola ha infine ribadito la necessità di declinare compiutamente alcuni aspetti tecnici del Decreto, in particolare quello relativo alla eventuale rimodulazione dell’orario settimanale delle lezioni delle istituzioni scolastiche che partecipano alla sperimentazione, al fine di compensare, almeno in parte, la riduzione di un’annualità del percorso scolastico del ciclo secondario e garantire il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il corrispondente profilo in uscita del quinto anno.
Il decreto, al fine di completare il suo iter di approvazione, verrà adesso trasmesso al CSPI per il relativo parere.
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