Sull’avvio della Filiera tecnologico-professionale si stanno addensando alcune nubi anche se ovviamente è presto per dire come si concluderà la vicenda.
In questi giorni nel sito del Ministero sono state pubblicate nuove FAQ e una di queste potrebbe essere indicativa della situazione.
Vediamo
È possibile inviare gli accordi di rete e le delibere richieste oltre i tempi indicati per la presentazione delle candidature?
Fermo restando l’invio della candidatura secondo le modalità e i tempi previsti nell’Avviso di cui Decreto dipartimentale prot. 2608 del 7 dicembre 2023, successivamente prorogati con Decreto dipartimentale 5299 del 28 dicembre 2023, in considerazione anche del concomitante periodo di festività, è possibile la sua successiva integrazione con l’invio degli allegati riguardanti le delibere richieste, la formale adesione al progetto da parte degli organi competenti per le altre istituzioni coinvolte e l’accordo di rete stipulato. In tal caso, nel formulario vanno espressamente indicati i documenti che saranno oggetto di invio successivo e, in caso di mancanza di formalizzazione dell’accordo di rete e degli accordi di partenariato previsti, è necessario allegare una dichiarazione di impegno a costituirsi in rete e ad attivare il partenariato.
Proviamo ad esaminare il testo.
Intanto appare curioso il fatto che la possibilità di inviare successivamente la documentazione venga concessa “in considerazione anche del concomitante periodo di festività”, come se non si sapesse fin dall’inizio che da Natale all’Epifania c’è un lungo periodo di feste.
Ricordiamo che il decreto del 7 dicembre prevedeva come termine per segnalare l’adesione il 30 dicembre, prorogato poi al 12 gennaio.
Adesso, non potendo più prorogare ulteriormente il nuovo termine, il Ministero dice che la documentazione può essere inviata successivamente (entro quanti giorni però non viene precisato).
In ogni caso entro la scadenza odierna (12 gennaio) le scuole (e cioè i dirigenti scolastici) dovranno comunque indicare quale documentazione invieranno e soprattutto dovranno impegnarsi alla formalizzazione degli accordi di rete e di partenariato.
Ma c’è un piccolo particolare: gli accordi di rete devono essere deliberati dai consigli di istituto che, peraltro, non sono neppure presieduti dal dirigente che quindi difficilmente potrà “impegnarsi” come richiede la nota del Ministero.
La sensazione, insomma, è che per il momento la proposta di sperimentazione non stia suscitando molto entusiasmo nelle scuole.
Stessa sorte sembra che stia toccando al liceo made in Italy anche se secondo voci piuttosto accreditate il Governo potrebbe introdurre quanto prima una norma per stabilire l’avvio di questi nuovi percorsi in sostituzione dei liceo economico-sociali a partire dal 2025/26.
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