Sul pasticcio dell’avvio della riforma nelle prime classi della scuola elementare arriva ora la circolare di chiarimenti. E’ la n. 68, è datata 8 agosto e ricorre ad una curiosa formulazione per dire semplicemente che una parte della precedente circolare si intende di fatto annullata: "i capoversi 5-6-7 del paragrafo contenuti del provvedimento, di cui alla circolare n. 62 si intendono come non formulati".
Cislscuola nel dare notizia del nuovo provvedimento ministeriale attribuisce la decisione del Miur "alla interlocuzione politica ed al confronto con l’ Amministrazione"
La vicenda è nota: le organizzazioni sindacali avevano contestato il decreto applicativo della legge di riforma e soprattutto la circolare accompagnatoria nella parte che consentiva alle scuole di adottare iniziative di sperimentazione sui "modelli organizzativi" e sulle "prestazioni professionali dei docenti".
Fin da subito Cisl Scuola aveva annunciato un ricorso al Tar, e pochi giorni fa anche il segretario nazionale di Cgil Scuola Enrico Panini aveva firmato un ricorso amministrativo.
Preoccupati forse dell’esito che avrebbe potuto la mossa sindacale, al Ministero sono corsi subito ai ripari ed ecco "sfornata" la C.M. 68.
Anche se permane il giudizio negativo sull’intera operazione, Uilscuola ammette che la nuova circolare "elimina alcuni elementi di illegittimità già denunciati dalla stessa Uilscuola" mentre Cislscuola sostiene che la circolare 68 accoglie di fatto le motivazioni contenute nel proprio ricorso al Tar.
Tutto chiaro dunque?
Sembrerebbe di sì, ma c’è da augurarsi che, adesso, tutti si trovino d’accordo su come debbano essere conteggiati i capoversi della circolare n. 68: logica vorrebbe che la parte della C.M. 62 da considerarsi annullata sia quella che va dalle parole "In ogni caso, nell’intento di attivare una rivisitazione dei piani di studio…" fino ad "aspetti organizzativi e dei contenuti didattico-pedagogici, conformi ai criteri ed alle modalità previsti dal D.M. 18/9/2002, n. 100".
Nella sostanza il decreto n. 61 che autorizza la sperimentazione della riforma nelle elementari resta in vigore ma va interpretato nel senso che si estende alle prime classi elementari l’insegnamento dell’informatica e della lingua inglese.
E, su quest’ultimo aspetto, le organizzazioni sindacali non hanno mai sollevato obiezioni anche perché si tratta di una operazione che garantisce a livello nazionale l’assunzione di un altro migliaio di insegnanti specialisti di lingua straniera.